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Giacomo Alberione, SSP
Sacerdote, ecco la tua meditazione

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2. Il Concilio di Trento.

       [644]  2. Il Concilio di Trento, usando le parole di S. Agostino, dice: «Dio non comanda cose impossibili, ma comandando ammonisce a fare ciò che puoi ed a chiedere ciò che non puoi, ed aiuta affinché tu possa» (sess. 6, cap. 11. - Denzinger n. 804). In che modo aiuta? Dando la grazia di pregare, attraverso la quale grazia si può in modo efficace ottenere ogni altra grazia. «Perciò, dice S. Agostino, per il motivo stesso con cui si crede che Dio non poté comandare cose impossibili, siamo ammoniti su ciò che dobbiamo fare nelle cose più facili, e su ciò che dobbiamo chiedere nelle cose più difficili. Questa grazia dell’orazione Iddio la concede a tutti».

       Il Signore raccomandò agli apostoli: «Vegliate e pregate, per non cadere in tentazione» (Mt 26,41), ma essi avendo trascurata la preghiera, abbandonato Gesù, fuggirono, e Pietro negò il Maestro. La preghiera era dunque la condizione della perseveranza nel buon proposito. È celebre quindi la sentenza di Gennadio: «Non crediamo che vi sia qualcuno che si salvi, senza l’invito di Dio; nessun invitato può realizzare la sua salvezza, senza l’aiuto di Dio; nessuno merita di essere aiutato, se non prega».

 

       [645]  S. Giovanni Crisostomo insegna: «Chiunque non prega Dio, e non desidera di parlare a lungo con Dio, costui è morto; è privo di anima e di sensibilità... Come infatti questo nostro corpo, quando l’anima se ne va, muore e si infracidisce, così, se l’anima non si eccita alla preghiera, è morta miserevolmente, e fetida. Infatti, senza aiuto divino, non viene nessun bene nelle anime nostre, l’aiuto divino con noi intraprende i lavori, e li innalza egregiamente, se vede che noi amiamo la preghiera, e che assiduamente noi preghiamo Dio, e speriamo che da lui debbano a noi discendere tutti i beni». Parimenti S. Alfonso, trattando della necessità della preghiera, dice: «Noi dobbiamo combattere e vincere: colui che combatte nel circo non viene premiato, se non



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ha conteso secondo le regole. Ora, senza aiuto divino, non possiamo resistere alla violenza di così numerosi nemici; e questo aiuto si ottiene soltanto a mezzo dell’orazione. Dunque, senza orazione, non si può ottenere la salvezza».

 




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