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Giacomo Alberione, SSP
Sacerdote, ecco la tua meditazione

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2. Si richiede inoltre l’umiltà.

       [657]  2. Si richiede inoltre l’umiltà. Nei Salmi viene detto: «Si è piegato alla preghiera dei derelitti» (Sl 101,18);



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«I1 Signore assiste gli abbattuti di animo e soccorre gli affranti di spirito» (S1 33,19); «Un cuor contrito e affranto, o Dio, tu non spregi» (S1 50,19). L’uomo infatti che è umile di cuore, crede che tutto procede da Dio, e confessa la propria indegnità. Giona predicò la penitenza ai Niniviti, ed essi nel dolore e nell’umiliazione pregarono Dio, e furono salvati. Dio rifiutò la sua grazia al fariseo superbo mentre l’umile pubblicano discese nella sua casa giustificato, perché: «Chi si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato» (Lc 18,14).

       Gesù, durante la preghiera fatta nel Getsemani, si umiliò profondamente: «Cominciò a rattristarsi e ad essere mesto... Confidò ad essi: l’anima mia è triste fino alla morte... Quindi s’avanzò un poco, si prostrò a terra e pregava» (Mt 26,37 s. 39). Questa umiltà in chi prega è realmente indispensabile, perché: «Il grido del misero oltrepassa le nubi» (E1 35,17). Chi prega non ha il diritto alle grazie, ma le può ottenere per la misericordia di Dio.

 




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