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Giacomo Alberione, SSP Sacerdote, ecco la tua meditazione IntraText CT - Lettura del testo |
3. L’orazione, da parte dell’oggetto.
[662] 3. L’orazione, da parte dell’oggetto, chiede a Dio solo ciò che veramente è bene. Ed è tale ciò che ridonda a gloria di Dio ed a pace degli uomini, secondo quel detto: «Cercate piuttosto il suo regno (e la santità) e il resto vi sarà dato in più» (Lc 12,31). Come ha fatto nella creazione del mondo e nella redenzione per opera di Cristo, così Dio elargisce tutti i beni e le grazie unicamente a questi fini; da lui infatti tutte le cose buone procedono. Coloro che domandano cose cattive, non pregano in nome del Salvatore. Quelli che domandano cose che costituiscono pericoli di peccati o ridondano a danno dell’anima, chiedono cose cattive.
Devono essere chieste cose inchiuse nel Padre nostro: la riverenza verso il nome di Dio, l’esaltazione e la libertà della Chiesa, la diffusione del Vangelo, l’osservanza dei divini precetti, la conversione dei peccatori; inoltre la salvezza eterna del pastore e del gregge, le vocazioni al sacerdozio ed allo stato religioso, la vittoria sulle tentazioni, l’aumento di fede, di speranza e di carità, la buona morte, la remissione della colpa e della pena. È pure lecito chiedere anche i beni temporali, in quanto sono necessari o utili all’ufficio ed allo stato nostro di vita, e per compiere le opere buone e in quanto servono per acquistare dei meriti.