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Giacomo Alberione, SSP Sacerdote, ecco la tua meditazione IntraText CT - Lettura del testo |
3. Glorificando Dio, lo rendiamo propizio.
[665] 3. Glorificando Dio, lo rendiamo propizio: «Che sei nei cieli» (Mt 6,9) ossia tra i santi ed i giusti. Con queste parole ricordiamo la potenza, la maestà ed il dominio di Dio: «Come la tua gloria tocca il cielo!» (Sl 8,2). E mentre innalziamo l’eccellenza di Dio, ne lodiamo parimenti la bontà: «Che troneggia sì alto in cielo e abbassa lo sguardo sulla terra» (Sl 112,5 s.). Dio poi abita nei cuori dei giusti figli, come nei celesti.
Il pastore di anime, spiritualmente, nell’intenzione, riunisce a sé le sue pecore ed in loro nome dice: Padre
nostro; e fattosi loro voce e cuore, offre a Dio il sacrifizio di lode, ossia il frutto delle labbra che confessano la paternità, la bontà e la maestà di Dio; e prega per tutte e per ognuna delle pecore, per ottenere da Dio quello che ad esse è necessario. Il pastore è mediatore tra Dio ed il gregge a lui affidato.