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Giacomo Alberione, SSP
Sacerdote, ecco la tua meditazione

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3. La settima domanda.

       [682]  3. La settima domanda è: «Liberaci dal male» (Mt 6,13), che la Chiesa così commenta: «Deh! ci libera, o Signore, da tutti i mali passati, presenti e futuri, e per l’intercessione della beata e gloriosa sempre Vergine Maria, Madre di Dio,... sicché... siamo liberi sempre dal peccato e sicuri da ogni turbamento» (Messale Romano, Canone della Messa). Il male passato è il peccato commesso, del quale chiediamo perdono; il male presente è il pericolo per l’anima e per il corpo; il male futuro è la dannazione eterna.



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       Il Signore non ci libera da ogni male corporale, anzi coloro che sono amati da Dio, vengono provati, sull’esempio del Figlio di Dio, che non fu risparmiato da Dio Padre. Il male ultimo sarà la morte. Tuttavia S. Tommaso ci espone quattro punti sull’argomento: 1) Dio ora prova soltanto quando vede che le nostre forze ed il suo aiuto sono sufficienti, come fece con Giobbe e con Tobia; 2) Dio ci sostiene e ci conforta nelle nostre tribolazioni: Dio che conforta l’umile consolerà pure noi; 3) Dio fa sovrabbondare i godimenti spirituali, e la speranza del cielo come dice S. Paolo: «Sono ripieno di consolazione, sono inondato di gioia in mezzo a tutte le nostre tribolazioni» (2Cr 7,4); 4) «Con la tentazione (Dio) provvederà anche il buon esito dandovi il potere di sostenerla» (1Cr 10,13) allungando la vita. (Cf Expositio in orationem dominicam 35). Tutti ricevono forza di luce e di celeste speranza, imparando bene il capitolo che tratta della via regale della santa croce (cf Della Imitazione di Cristo, lib. 2, cap. 12). Dice il Maestro: «Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua» (Mt 16,24). Dio ci libera così dal male o togliendo la pena, od aumentando il potere di soffrire, o concedendo il gaudio eterno. «Poiché il lieve peso della nostra tribolazione del momento presente, prepara a noi oltre ogni misura un peso eterno di gloria» (2Cr 4,17).


 




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