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Giacomo Alberione, SSP Sacerdote, ecco la tua meditazione IntraText CT - Lettura del testo |
2. La lunghezza del culto a Maria.
[684] 2. La lunghezza del culto a Maria riguarda il tempo in cui è sorto ed il tempo della sua durata. Questo culto ebbe inizio al principio della storia umana. Aveva detto
infatti il Signore al serpente tentatore: «Io getterò inimicizia fra te e la donna... essa ti schiaccerà il capo” (Gn 3,15). Fin da allora gli uomini fissarono la loro mente, con amore e speranza, in quella futura Donna, che avrebbe schiacciato il capo del serpente.
Col passar del tempo, la SS. Vergine col Figlio suo venne spesso annunziata attraverso le profezie. Alcune di queste profezie sono verbali: «Ecco, la Vergine concepirà» (Is 7,14); «Una donna chiuderà in sé un uomo” (Gr 3l,22), ecc. Altre profezie sono reali, ossia consistono nei «tipi», quali per esempio, sono: Eva, Sara, Rebecca, Rachele, Debora, Giuditta, Ester, il paradiso [terrestre], la terra promessa, il vello di Gedeone, l’arca di Noè, l’Arca del testamento, la scala di Giacobbe, ecc. Queste profezie, più o meno, furono anche conosciute dai popoli pagani, presso i quali la tradizione della caduta dei primi parenti e della promessa di un redentore, si era in qualche modo conservata. Mentre Maria veniva annunziata dai profeti, il popolo l’aspettava e venerava.
[685] Dopo che la beata Vergine divenne Madre del Verbo incarnato, subito, fin dai primi tempi del cristianesimo, cominciò ad essere venerata dai fedeli, specialmente, come si narra, da quelli che si erano ritirati sul monte Carmelo. Nelle catacombe rimangono delle immagini che ci testimoniano il culto dei primi fedeli verso Maria santissima.
Vengono poi le antichissime liturgie. Nella liturgia siriaca è contenuta l’invocazione: «O santa Maria, prega per noi peccatori». Il culto fa sempre maggiori progressi così che di esso si può ripetere quella frase: «È come la luce dell’alba, che va rischiarandosi fino a pieno giorno» (Pv 4,18). Nei tempi futuri, come Cristo sempre sarà più glorificato presso i popoli, così avverrà di Maria sua Madre.
S. Bonaventura, gran lodatore di Maria, dice a se stesso: «Rallegrati, o anima mia, e allietati in essa, perché molti beni sono preparati per coloro che la lodano. Se infatti tutte le scritture parlano di essa, lodiamo la
Madre di Dio continuamente con il cuore e con la lingua, affinché veniamo condotti da lei ai godimenti eterni». Il De Kempis così fa parlare Maria con il Figlio suo: «O Figlio, abbi pietà dell’anima del tuo amatore, e del mio laudatore». Di qui il fatto che tutti i santi Pontefici, i dottori, i pastori di anime non mai cessarono di scrivere e di parlare di Maria. Se ne ha un esempio in S. Francesco di Sales, in S. Bernardino da Siena, in S. Domenico, in S. Francesco d’Assisi, in S. Anselmo, in S. Bernardo Abate, in S. Alfonso de’ Liguori, in S. Giovanni Bosco, ecc. E come ottennero da Maria la dottrina e la santità, così ottennero da Maria copiosissimi frutti per le anime ad essi affidate. Ogni anima è e deve sentirsi bambina nella vita spirituale e debole; ai bambini si dà loro una madre che li sostenti e che li difenda, e che li faccia crescere fino all’età piena, in Cristo Gesù.