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Giacomo Alberione, SSP
Sacerdote, ecco la tua meditazione

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3. L’imitazione.

       [716]  3. L’imitazione trova maggiore applicazione nelle feste dell’annunciazione, della purificazione e dei sette dolori.

       Nella festa dell’Annunciazione (25 marzo): «O Dio, che hai voluto che il tuo Verbo all’annunzio dell’angelo prendesse carne nel seno della beata Vergine Maria, concedi a noi tuoi supplicanti che mentre la crediamo veramente Madre di Dio, siamo aiutati dalla sua intercessione presso di te»; «Deh! Signore, infondi la tua grazia nelle anime nostre; affinché mentre all’annunzio dell’angelo abbiamo conosciuto l’incarnazione di Cristo tuo Figlio, giungiamo, per la sua passione e croce, alla gloria della risurrezione»; «Al tuo volto terranno fissi gli sguardi tutti i ricchi del popolo; le figlie dei re saranno al tuo corteggio»; «Salve, o Maria, piena di grazia; il Signore è con te: benedetta tu fra le donne! Ed essa turbata a queste parole pensava che specie di saluto fosse quello... Come avverrà questo, se io non conosco uomo?... Ecco l’ancella del Signore: si faccia di me secondo la tua parola» (Lc 1,28s. 34.38) (Messale Romano Feste di marzo). «L’angelo Gabriele parlò a Maria e le disse: Ti saluto, o piena di grazia; il Signore è con te; benedetta tu fra le donne» (Breviario Romano, Festa dell’Annunciazione, 25 marzo, secondi vespri, Antifona

 



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al Magnificat); «Considera l’umiltà, considera la devozione. Si proclama serva del Signore colei che ne viene eletta Madre; né l’inaspettata promessa riuscì a farla insuperbire» (ivi terzo notturno, nona lettura).

 

       [717]  Nella festa della Purificazione (2 febbraio): «E quando furono compiuti i giorni della purificazione di lei, secondo la legge di Mosè, lo [Gesù] portarono a Gerusalemme, per presentarlo al Signore; secondo quello che sta scritto nella legge del Signore... e per far l’offerta prescritta dalla legge del Signore, d’un paio di tortore o di due piccole colombe» (Lc 2,22-24); «Il vegliardo portava il fanciullo, ma il fanciullo reggeva il vegliardo. Colui che la Vergine generò rimanendo anche dopo il parto vergine: Colui che aveva generato, adorò»; «Oggi la beata Vergine Maria presentò al tempio il bambino Gesù, e Simeone, ripieno di Spirito Santo, lo ricevette sulle sue braccia e benedisse Dio in eterno» (Messale e Breviario Romano, Festa della Purificazione)...

 

       [718]  Nella festa dei Sette dolori della beata Vergine Maria (venerdì dopo la domenica di Passione e 15 settembre): «Sostenetemi coi fiori, confortatemi coi frutti, perché io languisco d’amore»; «Gesù, allora, vedendo la madre...»; «O Dio di somma clemenza, fa’ che noi pensiamo rettamente ai sette dolori della Vergine, ed alle piaghe del suo figlio Gesù»; «Il dolore mi ha fiaccata; la mia faccia è gonfia dal pianto, le mie palpebre si sono oscurate». E così preghiamo: «O Dio, nella cui passione, secondo la profezia di Simeone, una spada di dolore trafisse il cuore dolcissimo della gloriosa Vergine e Madre Maria: ci concedi propizio che mentre celebriamo con venerazione la sua trafittura e passione, conseguiamo, per i meriti gloriosi e le preghiere di tutti i santi che stettero fedelmente ai piedi della croce, il frutto felice della tua passione»; «...Mentre ricordiamo nelle nostre preghiere la trasfissione della dolcissima anima della tua beata Madre Maria, per la sua piissima intercessione e quella multipla de’ tuoi santi che le furono compagni sotto la croce, abbiamo parte, per i meriti della



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tua morte, con i beati». «Donna, ecco il tuo figlio... Ecco la Madre tua» (Messale Romano e Breviario, Festa dell’Addolorata).

 

       [719]  Nella festa della Visitazione della beata Vergine Maria (2 luglio): «Deh! Signore, accorda ai tuoi servi il dono della grazia celeste; affinché come il parto della beata Vergine fu loro principio di salvezza, così la solennità votiva di sua Visitazione apporti loro accrescimento di pace»; «Nella solennità di sua Visitazione, Gesù Cristo, nostro Signore, spogliandoci dei nostri delitti, ti renda accetta questa nostra oblazione»; «Maria si mise in viaggio per recarsi frettolosamente in una città di Giuda sulle montagne,... e salutò Elisabetta... Te beata che hai creduto, perché si adempiranno le cose a te predette dal Signore... E Maria disse: L’anima mia glorifica il Signore... perché egli ha rivolto lo sguardo alla bassezza della sua serva...»; «E Maria si trattenne con Elisabetta circa tre mesi” (Messale e Breviario Romano, Festa della Visitazione).

       Da questi esempi lasciatici dalla beata Vergine Maria, il pastore tragga quelle conclusioni pratiche che più sono utili alla santificazione dell’anima sua.

 


 




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