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Giacomo Alberione, SSP Apostolato dell’edizione IntraText CT - Lettura del testo |
Stampe spiegative
Col nome di stampe spiegative s’intendono tutte quelle stampe che in modo più o meno esplicito esordiano,2 commentano, illustrano, difendono, applicano... il Libro sacro o parte di esso. Stampe che variano secondo il loro scopo particolare, come:
– introduzione alla Bibbia intera o a qualche libro in particolare;
– illustrazione di qualche personaggio biblico, come ad es. Davide, Giuditta, la Maddalena, ecc.
– [studi sulle] relazioni generali e particolari della Bibbia con la scienza profana e sacra, con la storia, con l’arte...
– scritti vari od illustrazioni, album illustrati, articoli su giornali e periodici, libri che dilucidino qualche verità o fatto biblico...
– citazioni bibliche... I santi Padri e gli scrittori ecclesiastici nei loro scritti e nei loro discorsi intramezzarono sempre tratti o versetti della S. Scrittura, tanto che alcuni formarono lettere intere compilate dall’ingegnosa combinazione di tratti scritturali.
L’apostolo della stampa dovrebbe introdurre
nuovamente questa buona abitudine. «La Scrittura – afferma Sant’Agostino – si spiega con la Scrittura».
Vi sono invece tanti libri nei quali si è sostituito l’uomo a Dio.
L’apostolo invece dev’essere dispensatore dei misteri di Dio e, se non farà questo, non si potrà più chiamare apostolo.
Questo è anche lo spirito della Chiesa.
Particolare attenzione è poi da aversi circa il modo di presentare i passi scelti.
«Non tutti i libri della Bibbia si presentano alla capacità comune. Non dovrebbe affrontare senz’altro la lettura per es. dei Profeti, così densi di pensiero e così splendidi di poesia, chi non ha più pratica dello stile orientale o del modo di pensare, della teologia, delle istituzioni ebraiche.
«In primo luogo sarà da leggersi la Genesi, poi l’Esodo, pochi passi scelti dai cinque libri seguenti, parecchi altri dai Re, dai Paralipomeni [= Cronache], da Esdra e Nehemia.
«Si leggerà invece con delizia il libro di Ruth, e così quelli di Tobia, Giuditta ed Ester. Giobbe è tutto un sublime cantico filosofico, ma abbastanza oscuro.
«La lettura del Cantico dei Cantici richiede la pratica del linguaggio dei mistici, specialmente orientali.
«Si gusterà l’altissima poesia dei Salmi, la saggezza dei Proverbi, dell’Ecclesiaste, della Sapienza e dell’Ecclesiastico.
«Dei Profeti basteranno passi scelti con accuratezza.
«Quanto ai Vangeli, il consiglio non può essere che uno solo: leggerli e rileggerli nella loro interezza e renderseli familiari. Molto interessanti gli Atti degli Apostoli. Le Lettere di San Paolo sono altissime, nutrientissime, ma hanno passi difficili ed oscuri e richiedono un commento chiaro. Più accessibili sono le cattoliche.
«L’Apocalisse pure va letta seguendo un commento opportuno, data la sua grande oscurità.
«Molto utili sono i passi scelti, sotto qualche punto di vista particolare, quali filosofico e storico, o come studio della lingua latina (testo della Volgata) o greca (testo dei LXX).
«Al riguardo si consiglia anche l’uso delle sinossi, cioè dei Vangeli unificati».3
Di qualunque genere siano le stampe bibliche spiegative preparate dall’apostolo per il popolo, non devono, per regola generale, avere carattere critico, né presentare novità sotto nessun aspetto.
Mirino a dare alla gran massa del popolo la
parola di Dio e siano preparate con l’amore e lo spirito con cui Dio preparò la Bibbia.
Si presentino in modo che non dispiacciano ai dotti e che, soprattutto, soddisfino coloro che, con cuore retto e semplice, cercano Dio, la saggezza, la salute della società, la salvezza eterna; coloro che vogliono trovare «la via, la verità e la vita».
Siano stampe pastorali: pastorali perché preparate da anime apostole, pastorali nella forma, pastorali nella scelta delle note, e quanto è possibile per la modicità dell’offerta; pastorali in quanto si rivolgono a tutte le anime.