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Giacomo Alberione, SSP
San Paolo - Bollettino SSP

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Regina del corpo e dello spirito

 

          1) – Il corpo è il compagno dell'anima nel lavoro spirituale, nell'apostolato, nei meriti e nella gloria celeste, dopo la purificazione del sepolcro.

          2) – Appartiene a Dio per tre motivi: esso fu plasmato dalle mani di Dio in modo mirabile; esso è tempio della SS. Trinità per chi vive in grazia; esso viene offerto al Signore interamente nella professione religiosa.

          3) – È dovere averne cura, cristianamente e religiosamente, come della pisside; tanto più che per l'apostolato l'anima irradia Gesù Via, Verità e Vita attraverso il corpo,

          4) – Prolungare l'esistenza; trattarlo e tenerlo docile come un buon figliuolo; adoperarlo come il primo, essenziale e personale cooperatore dell'anima nell'opera della santificazione e dell'apostolato.

          5) – Nei Sacramenti Dio lo consacra; nell'Eucaristia Gesù Cristo ne prende possesso; la Chiesa ne ha cura durante la vita e dopo la morte; per la risurrezione finale acquisterà splendore, impassibilità, sottigliezza, leggerezza, immortalità; la Chiesa riveste i religiosi di un abito che simboleggia e custodisce le virtù.

          6) – Avere cura di sviluppare, nutrire, vestire convenientemente, per gloria di Dio e pace degli uomini, il tuo corpo, prevenirne i mali, dargli il necessario riposo, usare le norme igieniche comuni, curare le malattie.

          7) – Per la salute fisica far prima una cura spirituale: mortificazione religiosa dei sensi; innocenza dell'anima; consacrazione mariana a Gesù Cristo del corpo; considerare le fatiche, l'indebolimento progressivo degli organi e le infermità fisiche come occasione di meriti, di apostolato della sofferenza, e come via per uniformarci a Gesù Crocifisso: accettazione della morte, penitenza dei peccati.

          8) – Con la cucina ben fatta, unitamente a tutte le altre cose, si può: prolungare la vita e l'apostolato, il benessere dell'Istituto; la santificazione. La gioia religiosa ne guadagnerà. Un infermiere intelligente e caritatevole è una benedizione per una casa.

          9) – Le soverchie premure, le esigenze eccessive, l'affanno ed il vivere medice sono assai dannosi per la salute stessa, per il filiale abbandono

 

         


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in Dio, per l'opera della santificazione, per lo spirito e la vita dell'Istituto.

          10)In ogni Istituto occorre attendere alla perfezione, secondo il proprio spirito: chiedete dunque salute per attendere all'apostolato vostro.

          11) – La Madre, Maestra e Regina nostra è salute degli infermi, la consolazione dei sofferenti, la speranza e la porta del cielo. Il suo corpo purissimo è già glorificato con la sua santissima anima in paradiso: dove ci attende.

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          Nella giornata vi sono 86.400 minuti secondi: abbiamo tra quattro a cinque consecrazioni o Messe ogni minuto secondo, essendo quasi quattrocentomila i Sacerdoti. “Se ci uniamo con la fede e l'amore, guadagniamo un grande tesoro di grazie e meriti; sentiamo di vivere ogni momento in Cristo e nella Chiesa; e con Cristo e la Chiesa continuamente adorare, ringraziare, propiziare, supplicare la Maestà e Bontà infinita di Dio”.

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