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Giacomo Alberione, SSP
San Paolo - Bollettino SSP

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Il cinquantesimo di Sacerdozio

di S.E Rev.ma il Cardinale Lavitrano

          Il 31 marzo, Sua Eminenza il Cardinal Lavitrano, Prefetto della Sacra Congregazione dei Religiosi, e perciò nostro veneratissimo Superiore, ha celebrato il 50° di Sacerdozio.

          In tale fausta ricorrenza, Sua Eminenza celebrò la Santa Messa, circondato dai Superiori degli Ordini e Congregazioni, da numerosi Religiosi e Religiose, nella Chiesa di San Gioacchino ai Prati, ove furono chiamati dalla stessa Sacra Congregazione dei Religiosi, i nostri Chierici per il servizio e per il canto.

          A mezzogiorno il Cardinale si degnò di venire e fermarsi tra di noi fino a sera, con tutti gli Officiali della Sacra Congregazione.

          Sua Eminenza fu accolto col seguente indirizzo ed augurio, rivoltogli dal Primo Maestro:

 

          Eminentissimo Principe,

          Con profonda gioia Vi esprimo la nostra viva riconoscenza per esserVi degnato di accogliere l’invito di venire qui oggi, giorno così solenne nella Vostra ammirabile vita. Il Vostro ingresso è letizia di tutta la Famiglia Paolina; è garanzia di benedizioni celesti; è alto onore per la preferenza fatta al più piccolo tra gli Istituti.

          Stamane tutti, anche le Suore ed i Paolini sparsi nel mondo, con cuore di Figli hanno partecipato alla Vostra grande Messa cinquantenaria: a Dio la lode ed il ringraziamento; a Vostra Eminenza una ancor  lunga vita per il bene di tutti i Religiosi e le Religiose della Chiesa.

          Dovrei ricordare i Vostri meriti? Parlano da sè la Vostra vita e la fulgente Vostra Porpora; ha parlato il Papa. D’altra parte so che dispiacerebbe alla Eminenza Vostra, passato tra alti e delicati uffici, spargendo ogni sorta di beni, ma in semplicità e silenzio.

          Il benvenuto figliale anche a S. Ecc. Mons. Pasetto, che ci conobbe e seguì passo passo sin dai primi anni. La Famiglia Paolina, Eccellenza, Vi considerò sempre come Padre che illumina, guida, sorregge: anche nei momenti più ardui; il Vicario Timoteo Giaccardo, ora compianto, trovava sempre

 

         


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una soluzione: “Esporremo tutto candidamente a S. Ecc. Mons. Pasetto”.

          Al degno e dotto e assiduo Sottosegretario, il Rev.mo Padre Larraona, vive grazie e devoto ossequio, in fiducia serena della di Lui benevolenza.

          Al Rev.mo P. Angelico, vero Figlio di S. Francesco, e davvero buon Angelo ovunque arriva, sempre portando pace e sostenendo energie; geniale organizzatore, siamo lieti di ricordare almeno una volta i molti titoli alla nostra riconoscenza: Egli sa che cosa intendiamo dire.

          Un umile saluto ai Rev.mi Monsignori e Cooperatori della Sacra Congregazione, promotori di questa pia, fraterna e doverosa celebrazione. Essi nel silenzio compiono quotidianamente un lavoro prezioso, tra i più preziosi del mondo.

          A tutti siamo ben grati perché la vostra bontà ci dispensa dall’osservanza stretta di regole di etichetta, per passare invece alcune ore di vita, quasi di famiglia, attorno al Cardinale Prefetto.

          Noi Discepoli dobbiamo starcene umilmente ascoltando ed ammirando innanzi ad una sì alta accolta di insigni Maestri.

          Credo poter raccogliere qualche pensiero dai Ven.di Religiosi presenti stamane alla Sacra Funzione.

          Questa che attraversiamo è più che mai l’ora dei Religiosi. Da essi, se ben scelti e ben preparati, la Chiesa avrà in tutti i settori della Sua universale attività immensi vantaggi. Così fu nei periodi più turbolenti della Sua storia millenaria: Religiosi temprati in profonda pietà, studio, osservanza uscirono dal loro silenzio per prendere i primi posti di combattimento e contribuire validamente al trionfo della civiltà cristiana e cattolica. Oggi i bisogni sono di incalcolabile ampiezza e profondità.

          E nella Sacra Congregazione dei Religiosi, oggi si sente tutto uno spirito vitale: ci sentiamo illuminati, guidati, elevati efficacemente. Essa appare a noi la sapiente Madre, che bene sa interpretare Gesù Maestro, Autore e Legislatore dello Stato Religioso; che evita ogni atteggiamento poliziesco e burocratico, per guidare con sapienza e bontà i suoi Figli e le sue Figlie a vivere sempre meglio la loro vocazione e ad esercitare insieme le forme di apostolato più consone ai bisogni attuali.

          Formare Religiosi che siano membra vive ed operanti nel Corpo Mistico della Chiesa!

          Segnateci la via: Vi seguiremo!

 

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