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Giacomo Alberione, SSP San Paolo - Bollettino SSP IntraText CT - Lettura del testo |
TRATTAMENTO ALLE PIE DISCEPOLE
I) Religiosi e Religiose in ogni Casa si considerano come uniti in preghiera e attività per preparare Religiosi e Sacerdoti per l’Apostolato.
2) Vi sia d’altra parte la separazione necessaria per ragione d’ordine, di virtù, di libertà religiosa.
In nessuna casa le Suore facciano l’ordinaria pulizia o i letti ai Sacerdoti e discepoli; ai giovanetti potranno farla qualche volta in accordo con i maestri.
3) È necessaria una mutua comprensione: si trattino sempre con rispetto, brevità e convenienza.
4) Le singole Suore ricevono gli ordini dalla loro Superiora; così i singoli Religiosi ed i giovani dipendono dai loro Superiori.
5) Ogni Casa dà alle singole Suore L. 2500 mensili e provvede gli abiti del lavoro, alloggio, vitto, letto con la rispettiva biancheria, il necessario mobilio.
Esse invece pensano ai loro viaggi, medicinali e medico per le cure ordinarie.
Alle cure straordinarie si provvederà di comune accordo, caso per caso.
6) Per la beneficenza trovata dalle Pie Discepole: a) se si tratta di iscrizioni ai Cooperatori (con le SS. Messe) mezzo l’introito è per loro, e mezzo va alla Casa Generalizia della P.S.S.P.; b) la beneficenza ricevuta per le Suore è riservata alle Suore (es. una vestizione di un’aspirante); quella per la P.S.S.P. è riservata a questa (es. una vestizione di un chierico).
Le Pie Discepole possono ovunque cercare moderatamente beneficienza.
I Sacerdoti e Discepoli per le cure ordinarie sono serviti da Fratelli; per casi più gravi si usi la massima prudenza da entrambe le parti: o essere in due, o la più anziana o la Superiora.