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Giacomo Alberione, SSP
San Paolo - Bollettino SSP

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ALCUNI PRINCIPI PRATICI

          a) Tutti sono tenuti e tutti possono in qualche forma esercitare l'apostolato. Chi non potrebbe e non dovrebbe esercitare l'apostolato dell’esempio? Chi non potrebbe e non dovrebbe esercitare l’apostolato della preghiera? Chi non potrebbe e non dovrebbe esercitare l’apostolato così efficace della vita interiore e della sofferenza? Chi non potrebbe e non dovrebbe compiere santamente i proprii doveri sociali, che sempre sono un apporto al corpo mistico di Gesù Cristo?

          b) Il vero apostolato è un donarsi, in opposizione all’egoismo, all’interesse, alla vana gloria, alla sciocca voglia di prodursi. Zelus... ex intensitate amoris procedit. Beneficentia est executio benevolentiae.

          L'apostolato quindi suppone lo spirito di sacrificio, sacrificio di denaro, di tempo, di salute, di stima. Esso include delusioni, critiche, opposizioni, spesso anche da parte di chi meno si attenderebbero; forse anche da le persone di cui si cerca la salute eterna, o che ricevettero benefici. Se il nemico mi facesse guerra... non mi meraviglierei; ma l'amico, il commensale, il fratello...!

          c) Intendere bene la mortificazione. Vi sono mortificazioni negative e positive. Non estenuarci con privazioni, ma fortificare l'organismo per zelare. Gli apostolati compiuti convenientemente sono una mortificazione positiva. Non comprimere, ma sviluppare le energie ed impiegarle per la gloria di Dio per le anime: nell'insegnare, amministrare i Sacramenti, dedicarsi agli apostolati straordinari e tradizionali. Gesù fatigatus ex itinere.

          d) Caratteri del vero zelo sono: la disciplina, l'attività conquistatrice, lo spirito soprannaturale. Lo zelo nel suo esercizio deve essere gerarchico; l'inferiore dipende dal superiore nell'intraprendere le opere e nel sostenerle.

          L'apostolato vero si riconosce dai frutti: se il frutto è buono buona è la pianta. Quando esso riforma i costumi, eleva le anime a maggior perfezione e migliora anche la vita dell'apostolo, è buono. Lo spirito soprannaturale parte da Dio, si appoggia su Dio e mira a Dio.

          La teologia pastorale dà questa norma: qualunque sia l'opera, predicazione o sport, devono servire a portare alla confessione e comunione: cioè allontanare dal peccato e unire a Gesù Cristo.

 




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