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Giacomo Alberione, SSP
San Paolo - Bollettino SSP

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LA PROVVIDENZA NELLE FAMIGLIE PAOLINE


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          Filosofia e Teologia entrano a trattare l'argomento della Provvidenza; e solo completandosi tra loro ragione e rivelazione si può avere una soluzione interamente soddisfacente; così come solo completandosi volontà e grazia si può raggiungere la santità cristiana e religiosa.

          Il pessimismo, il fatalismo, il casualismo, il deismo (Voltaire), il credere ad un cieco destino... dipendono dalla mancanza di fede nella Provvidenza ed insieme da mancanza di ragione. L'ottimismo sereno e fiducioso, per il mondo e la sua storia in generale e per ogni anima è sempre giustificato dalla rivelazione. Ogni cosa ed ogni avvenimento sono visti in una luce buona: tutto è guidato, disposto o permesso da una mente divina e da una volontà paterna, amantissima.

          Il concetto di Provvidenza include due concetti diversi, ma connessi: la Previdenza ed il Governo del mondo. La Previdenza: Dio ha fatto l'uomo per il cielo e alla sua glorificazione, fornendolo dei mezzi necessari: «ratio ordinis rerum in finem Providentia in Deo nominatur» (S. Tommaso). Invece con il Governo Dio effettivamente dirige con sapienza e bontà tutto, specialmente l'uomo, al fine, per quanto sta da Lui: «Executio huius ordinis Gubernatio dicitur» (S. Tommaso).

          Esclusa la dottrina della Provvidenza, la vita perde ogni senso e diviene un procedere cieco in balìa delle forze fisiche e della malizia degli uomini. Quando invece la fede nella Provvidenza è viva, il senso della intera storia umana è ben definito, elevato, profondo: è Dio che tutto conduce e fa convergere, non già un succedersi ed intrecciarsi di passioni ed interessi individuali. Si insegni bene la storia: al lume della ragione e della fede.

          Per la fede nella Provvidenza si scopre Dio che ha cura delle cose grandi e piccole: dall'atomo, dal capello della testa, dal giglio del prato allo sviluppo del mondo fisico, intellettuale, morale; dalla creazione alla consumazione; la vita è allietata da una luce che procede: dall'eternità, dal giudizio universale e dalla sicurezza di una giustizia eterna.

          Quanti ragionamenti senza l'uso di ragione e senza la luce del Vangelo e del Crocifisso!

          Dio predispone ogni cosa per un fine ed attua infallibilmente il vero disegno: nulla vi è di cieco, imprevisto o non avvertito; tutto viene fatto

 

         


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servire al fine divino. «Attingit a fine usque ad finem fortiter suaviterque disponens omnia». Occorre che noi ci pieghiamo amorosamente al volere di Dio, perché ciò è solo e sempre il nostro bene! Questo «fiat voluntas tua» è tutta la gioia e la piena prudenza! Sopra ogni uomo Dio ha un disegno particolare con grazie particolari e assecondandolo si compirà il disegno di Dio e si raggiungerà la felicità nostra.

          Se l'uomo si ribella, Dio conseguirà ugualmente il suo fine, ma l'uomo no! I dannati glorificano la giustizia di Dio, ma essi sono infelici per sempre.

          Tutta la santità consiste nel comprendere la divina Sapienza e nell'incessante «fiat».

          Fidarsi di Dio! Egli è sempre Padre! E così lo chiamava sempre Gesù Cristo anche quando era al colmo delle sue sofferenze: «Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito».

* * *

          Gesù Cristo, fondando la Chiesa società perfetta, le diede un fine soprannaturale, il medesimo fine per cui Egli si era incarnato e vi assegnò i mezzi soprannaturali.

          Proporzionatamente, in modo analogo, si deve pensare delle parti della Chiesa, ad esempio degl'Istituti religiosi, come la Pia Società S. Paolo. Questa ha i suoi fini da conseguire; il Signore dispone i mezzi e la Provvidenza si manifesta a noi nello spirito, studio, apostolato, povertà. Ciò significa che il Signore dà le grazie per la santificazione, per l'acquisto delle scienze necessarie, per le utili edizioni, per il sostentamento delle persone e delle opere.

          Vi è nella Pia Società San Paolo un complesso di pratiche devote: chi le compie in spiritu et veritate può raggiungere la santità. I Sacramenti, le Messe, Rosari, adorazioni, esami di coscienza, predicazione, direzione spirituale, il lavoro interiore, ecc., sono i mezzi provvidenziali che si trovano nell'Istituto e dati in abbondanza. Non vi è dubbio che con essi si possa raggiungere la santità. Il Signore sarà largo di conforto, luce, consolazioni con chi si applica ad usarli bene. L'abbandono in tutto o in parte delle pratiche di pietà significa chiudere la mano alla Provvidenza ed aprire la porta al peccato, alla tristezza, alla stanchezza della vita religiosa, o

 


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peggio. Invece alla generosità dell'anima corrisponderà una crescente misericordiosa generosità del Padre Celeste.

          Nella corrispondenza alla grazia e nel buon uso dei mezzi di santificazione si formarono religiosi e religiose esemplari per osservanza, sacrificio, pronti sempre a servire il Signore e la Congregazione: ricordiamo solo quei defunti che lasciarono di sé memoria edificante e in benedizione.

          Chi porta vivo impegno nello studio, sia insegnante od alunno, ed approfitta di ogni occasione per imparare, sarà favorito dal Signore, avrà grazia per intendere bene, per ritenere, per comunicare con frutto il sapere: Provvidenza nella scienza! perché ognuno sappia quanto è richiesto nel suo stato. Così si sono formati buoni insegnanti, scrittori, che hanno già dato saggi soddisfacenti, licenziati e laureati relativamente in buon numero.

          Il Signore darà la parola all'evangelizzatore, dice la Scrittura. Egli parlerà per lui; il frutto dipenderà dalla grazia, dopo che si avrà fatta la preparazione possibile e si opererà in umiltà e carità. Vi è una stupenda Provvidenza per chi zela negli apostolati della parola e delle varie edizioni. Predicatori e scrittori, anche di non molte doti, operano efficacemente nelle anime e nella società.

          L'Apostolato che si va svolgendo con intelligenza, amore, frutti tangibili, è segno che la radice è sana. Stampa, cinema, radio secondo lo spirito paolino in vivo attaccamento alla Chiesa, per la gloria di Dio e la pace degli uomini, in rapido progresso.

          Vi è poi una Provvidenza per chi cerca il regno di Dio e la sua giustizia: tutto il resto (vestito, cibo, abitazione, mezzi di apostolato, salute, ecc.) viene dato come in aggiunta. Dio non provvede ai religiosi paolini il solo pane, ma ancora i mezzi di apostolato, le vocazioni, i campi di lavoro, gli uffici per l'esplicazione dei talenti di ognuno...

          L'Istituto, sorto senza alcun fondo economico, vissuto in spirito di povertà, ebbe sempre aiuto di Cooperatori generosi e fedeli, alcune volte aiuti che oltrepassarono i limiti ordinari, procedenti da una Provvidenza speciale: il Padre celeste, che dà le piume ed il nido al passero, che veste i gigli del campo, che numera anche i capelli della testa, che soccorre chi ha fede e Lo prega: all'ultimo momento, ma a tempo; senza il superfluo, ma sempre il necessario. È sempre il «quærite primum regnum Dei et justitiam ejus; et hæc omnia adiicientur vobis».

          Occorre però la fede di ottenere ed imitare le disposizioni per ricevere. Ecco il patto da recitarsi almeno una volta per settimana: SEGRETO DI RIUSCITA.

 

          «Gesù Maestro, accettate il patto che vi presentiamo per le mani di Maria, Regina degli Apostoli, e del nostro Padre San Paolo.

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          In questa preghiera: 1) glorifichiamo la bontà di Dio per la vocazione nostra speciale;

          2) confessiamo la nostra insufficienza per ogni parte;

 


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          3) stringiamo un patto con Dio, in cui ci obblighiamo a cercare sempre e solo la sua gloria e la pace degli uomini; Dio si è già preventivamente obbligato a darci qualunque cosa ci è necessaria.

 




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