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Giacomo Alberione, SSP San Paolo - Bollettino SSP IntraText CT - Lettura del testo |
Cooperatore Paolino
Ho ricevuto in questi giorni varie edizioni, in varie lingue, con vari titoli; ma sempre indirizzate a promuovere la cooperazione di preghiere e di opere verso la Famiglia Paolina.
In ogni nazione è utilissimo; come è per altra considerazione utilissima «Vita Pastorale». Nella medesima nazione vi sarà una sola edizione «Cooperatore Paolino»; ma ogni nazione potrà pubblicare, per bisogni speciali, qualche circolare od un foglio proprio; i Superiori si accorderanno.
Non si consideri Cooperatore solo chi offre denaro; ma in primo luogo chi offre le sue preghiere e forse parte della sua vita per la Famiglia Paolina (ebbi chi non solo fece l'offerta, ma la vide accettata dal Signore); poi chi compie opere, per esempio manda vocazioni, scrive libri, articoli, zela la propaganda, ecc. Questi sono iscritti e partecipano alle Ss. Messe.
L'offerta per essere ben fatta, secondo S. Paolo (II ai Corinti), richiede tre condizioni: la prontezza, la generosità, la cordialità.
Essa frutta tre beni, cioè: d'ordinario, più larghi beni materiali da Dio, perché chi dà al povero o a Dio stesso, riceve da Lui che tutto ha; ha più grazie spirituali sopra la terra; possederà le eterne ricchezze in Cielo.
Con chi dà beni materiali la Famiglia Paolina si sdebita dando beni spirituali di valore immenso, tra i quali specialmente le 2400 Ss. Messe ogni anno applicate per loro.
Educare i Cooperatori significa: farli vivere, secondo il loro stato e possibilità e quanto è possibile, la vita paolina, le devozioni paoline, la mentalità paolina.
Prudenza e zelo
Accordare bene la prudenza con lo zelo è saggezza, frutto di grazia, virtù difficile.
Da una parte, vedere ciò che è necessario e con fede procurarlo in prudenza; dall'altra, consigliarsi, considerare le circostanze di luogo, tempo, persona, per non eccedere.
È pericoloso caricarsi di debiti sproporzionati rispetto alle entrate, creando forse una situazione di preoccupazione e di orgasmo per pagare, di modo che vengano a soffrirne lo spirito, l'apostolato, lo studio e gl'interessi consumino l'utile dell'apostolato. Ma è ugualmente dannoso non provvedere quanto è strettamente necessario per lo spirito, la salute, l'apostolato, lo studio ed una abitazione decorosa... Vi sono però i momenti paragonabili alla vita della Sacra Famiglia a Betlemme ed in Egitto; altri paragonabili alla dimora a Nazareth; altri paragonabili alla vita pubblica del Maestro Divino.
Le case, i macchinari ecc., se acquistati con oculatezza e adoperati con diligenza, si pagheranno facilmente.
Ma prudenza! Diceva S. Giuseppe Benedetto Cottolengo: «Se occorre una seconda camera, perché la prima è piena, la costruirò... Così per una terza...». Tuttavia occorre anche qui la sapienza e il dono del consiglio: acquistare un terreno sufficiente, provvedere un bel disegno di massima, eseguirne poi le parti secondo la necessità... A che serve una casa grande se non si curano insieme le vocazioni e l'apostolato? Ed a che servono le macchine numerose e migliori se non vi sono le persone che le facciano funzionare?
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Fondare la parte economica sopra l'apostolato; in secondo luogo, ricorrere ai Cooperatori. Come il ricco deve dare «quod superest», così il Paolino chiede quanto, dopo avere ben lavorato, ancora manca per le opere necessarie: «quod deest».
Fiducia in Dio! il quale muoverà i cuori a dare. In generale: il Paolino vive del suo apostolato e destina le offerte-elemosine e donazioni per le opere nuove, case, macchinari, vocazioni, chiese, inizio di pubblicazioni passive, ecc. Le offerte non si consumano nel vitto quotidiano, ma passano in mezzi di apostolato, opere di carattere stabile.
Ostacoli alla Divina Provvidenza
Il peccato è il principale ostacolo alla Provvidenza.
Ostacolo diretto per la santificazione nostra, per le vocazioni, per il frutto spirituale dell'Apostolato, per la pace e serenità del cuore e tra i fratelli e con Dio.
Ostacolo indiretto per i bisogni materiali, il progressivo svilupparsi delle Case, il buon nome, il risultato degli studi ecc. Sono le mancanze contro la povertà religiosa, o peggio contro il settimo comandamento, come un'amministrazione disordinata, che allontanano la divina Provvidenza dalle Case religiose.
Se operiamo per la gloria di Dio e per la pace degli uomini, il Signore sarà con noi; ma quando si è mossi da motivi di vanità, di comodità, di egoismo, ecc. rimaniamo nella indigenza.
Imitare Dio
Provvidenza e Governo si completano in chi dirige ed amministra una casa. Non basta scegliere bene le persone, occorre ancora seguirle, aiutarle, richiamarle ecc. Imitare quindi Dio, come rappresentano Dio il Superiore e l'Economo. Occorre che tutto sia nelle mani del Superiore; e questi sia unito intimamente a Gesù Cristo, a Dio; e che tutti cooperino con lui, in ognuna delle quattro parti, pur nella libertà e responsabilità necessarie. Se il Superiore trascura una parte (per esempio lo studio), il carro non cammina, la casa risulterà passiva in una parte importante. Niente di più facile che far procedere bene una parte; difficilissimo far procedere bene tutte le quattro parti assieme.
«Per stabilire una Casa occorre un santo; ma per governarla ne occorrono due: o meglio, occorre un uomo doppiamente santo», scriveva il M. Giaccardo; ed egli aveva occhio a tutto ed interveniva con grazia ed efficacia in tutto.
Conclusioni
Prima: viva ed amorosa riconoscenza al Signore per la grande sua carità nell'istituzione della Famiglia Paolina e per il grande dono della vocazione.
Seconda: corrispondenza quotidiana e generosa: per il lavoro spirituale, lo studio, l'apostolato, i mezzi di sostentamento.
Terza: zelo costante per le vocazioni, affinché molte altre anime partecipino della stessa ricchezza di grazie.
Quarta: stare sempre umili e, nello stesso tempo, costantemente progressivi; perché l'Istituto si amplifichi per opere e persone e perché nell'Istituto vi siano molti santi.
Quinta: quanto si è detto della Provvidenza in generale, vale e si applica in debita proporzione alla Pia Società San Paolo.
Sesta: un costante ottimismo, poggiato sopra la Divina Provvidenza, che, chiamandoci alla santità, dispone sempre mezzi, occasioni, prove, consolazioni: in sapienza ed amore.
SAC. ALBERIONE