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Giacomo Alberione, SSP
San Paolo - Bollettino SSP

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VOCAZIONI

 

          Abbiamo il torto di non specializzarci ancora sufficientemente: alcuni come in un seminario, altri come in un collegio, altri per ricevere un po' più d'istruzione che al paese o in famiglia, altri per avere una bocca o un figlio non gradito in casa, altri come ad un orfanotrofio, ecc.

          Inculchiamo solo e sempre che si tratta di vocazionario, cioè per fare religiosi paolini. Solo con questo orientiamo bene genitori, parenti, alunni: e faremo personale contento e paolino sino alle midolla dello spirito.

          Intanto un bravo Maestro può abbastanza presto distinguere i chiamati dai non chiamati, pregando ed osservandoli in ogni parte. Il maestro di musica distingue le attitudini del suo alunno dal mettere le mani sulla tastiera; il maestro di pittura dal vedere maneggiare il pennello... Così il Maestro di reparto, dal vedere i suoi giovani come stanno in classe, all'apostolato, in cappella, al catechismo: si scorge se vi è inclinazione, docilità, intelligenza, amore..., se si appassiona per le cose che ha da fare in Congregazione, in ogni direzione. Così lo si distingue! Se si appassiona all'apostolato, avrà un gran mezzo di perseveranza nella vocazione specifica del paolino: sarà il suo ideale vivo ed entusiasmante. Arriverà anche a preferire l'apostolato alla ricreazione, a chiedere lo straordinario per arrivare in tempo, a festeggiare un progresso dell'istituto, a partecipare a tutte le vicende liete e dolorose con vivo sentimento.

 




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