Indice: Generale - Opera | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText |
Giacomo Alberione, SSP San Paolo - Bollettino SSP IntraText CT - Lettura del testo |
Signore, che io mi conosca
L'uomo: questo composto di elemento materiale e di elemento immateriale; di finito e di infinito; di caduco ed eterno. È stato tutto un'opera d'arte, d'amore, di potenza e di sapienza divina. La parte materiale sembra fissarne l'abitazione sopra la terra; la parte spirituale che guida e domina, invece, lo fa concittadino e lo stabilisce in cielo fra i puri spiriti. L'uomo sintetizza l'universo. L'organismo umano è un capolavoro divino. Per la Redenzione entra a far parte della parentela divina, in Cristo. L'anima conferisce al corpo il potere di vegetare, sentire, operare, senza di essa il corpo torna in polvere; ma l'anima conserva la potenza trascendente rispetto al corpo, di intendere e volere. Perciò nel pensiero di Dio, sia come Creatore che come Redentore, vi doveva essere un terzo elemento che conferiva all'uomo una incomparabile dignità, una partecipazione della divina natura, che lo rendeva un essere quasi divino. Questo terzo elemento, non dovuto alla natura umana ma concesso da Dio per bontà, sarebbe stato forza ordinatrice, elevatrice, armonizzatrice tra le voglie del corpo e la legge dello spirito; ne doveva rendere soprannaturali gli atti, e degni di premio soprannaturale: figli ed eredi.
«Dio mentre creava la natura infondeva la grazia» (S. Agostino).
Questa la
sublimazione totale dell'uomo. E l'uomo quando è privo di questo elemento è inquieto,
scontento anche della virtù e della scienza; è come un figlio decaduto che non
sa adattarsi
al nuovo stato: «inquietum est». Tutto appare sempre incompiuto, quando manca il soprannaturale. Ora questa elevazione l'abbiamo in Colui che è uomo, Dio e Persona Divina: Gesù Cristo. «Non regnet peccatum in vestro mortali corpore ut obediatis concupiscentiis ejus» (Rom. VI, 12).
«Siete stati comprati ad un caro prezzo: glorificate e portate Dio nel vostro corpo» (I Cor. VI, 20).
Questa è la potenza e la via della nostra deificazione in Cristo.