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Giacomo Alberione, SSP
San Paolo - Bollettino SSP

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- 2c1 -


«SCIMUS QUIA A DEO VENISTI MAGISTER»

 

          «Magister adest et vocat te».

          Un esempio: In Alba dal 1909 al 1917 è stata fatta più volte ai Chierici e Sacerdoti diocesani l'ora di Visita a Gesù-Maestro presente nel Tabernacolo, con questo schema:

          Adorazione: a Gesù Cristo Maestro Divino, mandato dal Padre a comunicare la sapienza che salva;

          come a Colui che è la verità essenziale ed eterna, splendore del Padre;

          come all'Autore della nostra intelligenza ed in pieno diritto di avere il nostro assenso;

          come all'Autore di tutta la dottrina contenuta nel catechismo, teologia, predicazione sacra; come al Maestro unico Via, Verità e Vita; Autore dei Vangeli;

          come all'Istitutore della Chiesa, Maestra, che è il suo corpo mistico;

          come all'Abitatore del Tabernacolo ove istruisce, illumina, conforta, guida, consola le anime: «lux mundi».

 

          Ringraziamento, per averci il Signore dato,


- 2c2 -


i sensi onde apprendere e conoscere le cose esterne, specialmente gli occhi, l'udito, il tatto, l'odorato;

          per aver il Figlio di Dio compito il disegno del mondo visibile ed invisibile: «omnia per ipsum facta sunt», che è la prima rivelazione dei divini attributi; ogni istruzione e studio della natura è lettura del gran libro del creato che ci manifesta le perfezioni del Creatore: «Per ea quae facta sunt intellectu conspiciuntur»;

          per averci dato il lume della ragione: «illuminat omnem hominem venientem in hunc mundum»;

          perché Iddio si degnò di rivelare verità altissime, dal paradiso terrestre a S. Giovanni Evangelista;

          perché ci diede la Chiesa custode ed interprete della rivelazione e Maestra infallibile di verità;

          perché ci infuse il dono della fede nel Battesimo.

 

          Riparazione: per non aver sempre fatto buon uso dei sensi: occhi, udito, tatto;

          per aver sciupato tante volte il gran talento della mente in cose vuote o dannose;

          per non aver sempre coltivato lo spirito di fede;

          per non aver sempre predicato e spiegato con abbondanza e chiarezza le divine verità;

          per aver lasciato mancare o dato scarsamente alle anime ed alla società il pane della verità.

 

          Supplica per ottenere: aumento di fede, con la grazia di sentirla, sino a renderla operante;

          i quattro doni dello Spirito Santo: sapienza, intelletto, scienza, consiglio;

          amore agli studi sacri, scientifici, necessari al ministero e all'apostolato;

          dare una assoluta preferenza alla lettura e meditazione della Bibbia ed in particolare del Vangelo e Lettere di S. Paolo;

          grazia di saper parlare e scrivere convenientemente, anche con sacrificio, per tutta la «plebs Christi».

 




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