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Giacomo Alberione, SSP San Paolo - Bollettino SSP IntraText CT - Lettura del testo |
MENTALITÀ CRISTIANA
«Cristiano è il mio cognome, cattolico il mio nome».
Suppone come base una retta mentalità umana che riguarda la verità, la morale, la pietà di ordine naturale.
La mentalità
cristiana è costituita dai principi soprannaturali di fede, di morale, e di
pietà secondo l'insegnamento di Gesù Cristo e della Chiesa.
Riguardo alla fede cristiana: il premio o castigo della vita futura, l'Unità e Trinità di Dio, la creazione, la caduta, l'Incarnazione e Redenzione, la Chiesa, ecc. Le altre verità del Credo e tutte quelle che la Chiesa insegna.
Riguardo alla morale cristiana: Conoscenza pratica delle virtù della fede, speranza, carità; giustizia, fortezza, temperanza, prudenza; delle virtù morali come l'obbedienza, l'umiltà, la pazienza, la castità; conoscenza dei comandamenti della Chiesa, delle beatitudini, dei doni dello Spirito Santo; conoscenza dei doveri di stato, professionali, sociali, ecc.
Riguardo alla pietà: conoscere e saper usare i mezzi di grazia, come i sacramenti, la Messa, la preghiera liturgica e privata. Conoscere le divozioni principali, eucaristica, mariana, ecc.
Questa mentalità può essere posseduta in grado altissimo come avviene nei santi; ed in grado minimo come avviene in coloro che conobbero poco ed hanno quasi dimenticato.
Persone che si nutrono del Vangelo, amano la meditazione, fanno abbondanti letture spirituali; così che questi principii li ricordano, li sentono nel loro spirito e costituiscono l'anima della loro anima, quasi una seconda natura che si è sovrapposta alla prima, l'ha penetrata e quasi assorbita. Anime che parlano il linguaggio della fede in ogni circostanza. Anime che il mondo non capisce e crede che esse siano stolte. Non giudicarono pazzi tanti santi e la stessa Sapienza, Gesù Maestro?
Vi sono persone talmente penetrate da un principio cristiano, che tutta la loro mentalità teorico-pratica ne è dominata. Esempio: «Deus meus et omnia» – «Quid sum miser tunc dicturus...» – «Si isti et illi, cur non ego?» – «Quid prodest si mundum universum lucretur...» – «Dio mi vede» – «Quid hoc ad aeternitatem?».
Il portare con noi il Vangelo è segno di amore alla dottrina di Gesù Cristo e merita speciali lumi celesti: «Verba sancti Evangelii doceat nos Filius Dei»; «Per evangelica dicta deleantur nostra delicta»; «Evangelica lectio sit nobis salus et protectio».
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