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Giacomo Alberione, SSP
San Paolo - Bollettino SSP

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MENTALITÀ PAOLINA

 

          «Deus qui multitudinem gentium B. Pauli Apostoli praedicatione docuisti». Corrisponde al secondo fine della Famiglia paolina: predicazione della dottrina dogmatica, morale, liturgica di Gesù Cristo e della Chiesa con i mezzi moderni più celeri ed efficaci.

          Essa si propone di rappresentare e vivere S. Paolo, oggi; pensando, zelando, pregando e santificandosi come farebbe San Paolo, se, oggi, vivesse. Egli visse i due precetti dell'amore verso Dio e verso il prossimo in una maniera così perfetta da mostrare in sé il Cristo stesso: «vivit vero in me Christus».

          Egli si è fatta la Società San Paolo di cui è il fondatore. Non la Società San Paolo elesse lui, ma egli elesse noi; anzi ci generò: «In Christo Jesu per Evangelium ego vos genui».

          Se San Paolo vivesse continuerebbe ad ardere di quella duplice fiamma, di un medesimo incendio, lo zelo per Dio ed il suo Cristo, e per gli uomini d'ogni paese. E per farsi sentire salirebbe sui pulpiti più elevati e moltiplicherebbe la sua parola con i mezzi del progresso attuale: stampa, cine, radio, televisione. Non sarebbe la sua dottrina fredda ed astratta. Quando egli arrivava, non compariva per una conferenza occasionale: ma si fermava e formava: ottenere il consenso dell'intelletto, persuadere, convertire, unire a Cristo, avviare ad una vita pienamente cristiana. Non partiva che quando vi era la morale certezza della perseveranza nei suoi. Lasciava dei presbiteri a continuare la sua opera; vi ritornava spesso con la parola e con lo scritto; voleva notizie, stava con loro in spirito, pregava per essi.

          Egli dice ai paolini: Conoscete, amate, seguite il Divino Maestro Gesù. «Imitatores mei estote sicut et ego Christi». Questo invito è generale, per tutti i fedeli e devoti suoi. Per noi vi è di più, giacché siamo figli. I figli hanno la vita dal padre; vivere perciò in lui, da lui, per lui, per vivere Gesù Cristo. Sono per noi appropriate le parole ai suoi figli di Tessalonica, ai quali ricorda di essersi fatto per loro forma: «Ut nosmetipsos formam daremus vobis». Gesù Cristo è il perfetto originale; Paolo fu fatto e si fece per noi forma; onde in lui veniamo forgiati, per riprodurre Gesù Cristo. San Paolo-forma non lo è per una riproduzione fisica di sembianze corporali, ma per comunicarci al massimo la sua personalità: mentalità, virtù, zelo, pietà... tutto. La famiglia paolina, composta di molti membri sia Paolo-vivente in un corpo sociale.

          Conoscere e meditare San Paolo nella vita, opere, lettere; onde pensare, ragionare, parlare,


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operare secondo lui; e invocare la sua paterna assistenza.

 




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