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Giacomo Alberione, SSP San Paolo - Bollettino SSP IntraText CT - Lettura del testo |
SACRA SCRITTURA
È l'«Epistola Dei ad homines», la lettera di Dio agli uomini. Essa è la prima e principale lettera, per acquistare il pensiero di Dio; specialmente il Nuovo Testamento.
Le anime veramente pie fanno dei Santi Vangeli la loro delizia perché vi trovano gli insegnamenti e gli esempi di Nostro Signore Gesù Cristo e nulla le forma meglio alla soda pietà, nulla più efficacemente le avvia all'imitazione del Divino Maestro.
Avremmo mai capito che cos'è l'umiltà, la dolcezza, la pazienza, la sopportazione delle ingiurie, la verginità, la carità fraterna spinta fino all'immolazione di sé, se non avessimo letto e meditato gli esempi e le lezioni di Nostro Signore su queste virtù. I filosofi pagani, ed in particolare gli Stoici, scrissero certamente belle pagine su alcune di queste virtù; ma qual differenza tra quelle esercitazioni letterarie e l'accento persuasivo ed efficace del Divino Maestro! Si sente nei primi il letterato e spesso l'orgoglioso moralista che si colloca sopra il volgo: «Odi profanum vulgus et arceo»; in Nostro Signore invece si nota una perfetta semplicità che sa abbassarsi all'intelligenza del popolo; e poi Gesù pratica ciò che insegna, e cerca non la gloria sua, ma la gloria di Colui che lo ha mandato.
Inoltre le anime credenti sanno che ogni parola, ogni azione del Maestro contiene una grazia speciale che agevola la pratica delle virtù di cui leggono il racconto; adorano il Verbo di Dio nascosto sotto la scorza della lettera e lo supplicano di illuminarle, di far loro intendere, gustare e praticare i suoi insegnamenti. Questa lettura è come una meditazione e un pio colloquio con Gesù; e le anime escono da questa conversazione più risolute a seguire Colui che ammirano ed amano.
Gli Atti degli Apostoli e le Epistole somministrano pure alimento alla pietà: sono gli insegnamenti di Gesù vissuti dai discepoli, esposti, adattati ai bisogni dei fedeli, da coloro a cui Gesù affidò la cura di continuar l'opera sua: nulla di più commovente, di più efficace di questo primo commento del Vangelo.
Nell'Antico Testamento: vi sono parti che
devono trovarsi nelle mani di tutti, come i Salmi. «Il Salterio – scrive il
Lacordaire – era il manuale di pietà dei nostri padri; si vedeva sulla tavola
del povero, come sull'inginocchiatoio
dei Re. È anche oggi in mano al Sacerdote, il tesoro da cui attinge le aspirazioni che lo conducono all'altare, che lo accompagnano fra i pericoli del mondo». È il libro di preghiera, in cui si trovano espressi, con linguaggio pieno di vita e di freschezza, i più bei sentimenti d'ammirazione, d'adorazione, di timore filiale, di riconoscenza e di amore; le suppliche più ardenti nelle più varie e più penose circostanze; i richiami del giusto perseguitato alla divina giustizia; i gemiti di pentimento del peccatore contrito ed umiliato, la speranza del perdono e le promesse di vita migliore. Leggerli, meditarli e conformarvi i sentimenti, è certo occupazione santificante.
Anche i Libri Sapienziali possono essere fruttuosamente letti dalle anime pie; vi troveranno, insieme con i premurosi inviti della Sapienza increata a vita migliore, la discrezione, le principali virtù da praticare riguardo a Dio, al prossimo, a se stessi.
Quanto ai Libri Storici e Profetici, perché la lettura ne sia proficua, occorre una certa preparazione, e vi si deve soprattutto vedere l'azione provvidenziale di Dio sul popolo eletto, per preservarlo dall'idolatria e continuamente ricondurlo, nonostante i suoi traviamenti, al culto del vero Dio, alla speranza del Liberatore, alla pratica della giustizia, dell'equità, della carità, specialmente verso i piccoli e gli oppressi. Quando si possegga questa preparazione, vi si trovano attraentissime pagine; e se insieme con le buone opere vi si narrano pure le debolezze dei servi di Dio, è per ricordarci l'umana fragilità e farci ammirare la divina misericordia che perdona il peccatore pentito.
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