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Giacomo Alberione, SSP San Paolo - Bollettino SSP IntraText CT - Lettura del testo |
PECCATI DELLA MENTE
«Cave ne forte subrepat tibi impia cogitatio» (Deut. XV, 9). Religiosi che tengono nella mente per mesi ed anni pensieri contrari alla vocazione ed alla professione; doppio male, cioè, pensiero cattivo, e porsi in occasione per una definitiva rovina spirituale. Cosa perciò più grave che il pensiero e l'immaginazione contraria alla castità.
Tengono pensieri e false idee sull'obbedienza o sulla povertà; che porteranno ad una vita di reale indipendenza, ed a continui abusi e peccati contro il voto e la virtù.
«Cogitatio stulti peccatum est» (Proverbi 24, 9).
Tengono pensieri di avversione, contro questa o quell'altra persona; seguiranno giudizi, sospetti, sinistre interpretazioni, parole ed azioni contrari alla carità.
Vivono in abituali distrazioni, ovunque ed in tutto: chiesa, studio, scuola, apostolato... trascurando ogni sforzo a dominarsi: è chiaro che tutto sarà imperfetto, insufficiente, senza frutto vero; cervelli vuoti.
Sogni ambiziosi, fondati sul desiderio di arrivare, di farsi un nome: nello sport, nell'aviazione, nell’oratoria, nella scienza, nella musica... E se si verifica qualche apparente risultato, più nessuna moderazione! sia che si cammini verso un'attività religiosa, morale, sociale; come economica o sportiva: ciascuno verso i suoi centri di interesse. Occorre la realtà della vita: il poco, il semplice, il tantino ogni giorno; verso una meta meditata, desiderata, consigliata, definita: non si viva di sogni, ma si parta dalla gavetta e si proceda sul lento e sicuro cammino dei virtuosi.
Vi sono bambini di
cent'anni; che nel loro sviluppo mentale rimangono stazionari, sui 14-18 anni;
mentre è cresciuto il corpo ed hanno fatto progressi negli studi: hanno ancora
ipocrisie e rispetti umani, un modo di pensare e ragionare fanciullesco;
persone che non maturano; arrivano all'età adulta, ma sono frutti sempre
acerbi. Sono incapaci di responsabilità; schiavi delle opinioni altrui, senza
principi chiari ed orientativi, sono come navi in alto mare senza bussola e timoniere in balia delle onde; aerei senza pilota; non hanno trovato i punti cardinali della vita; né loro giovano le esperienze; a 22-24 anni non sanno ancora cosa faranno e cosa vogliono nella vita. Nei momenti importanti e decisivi, vi gettano là un «decidete voi» che agghiaccia... e vi fa pensare, se vi trovate dinanzi ad uno che deve avere tre volte l'uso di ragione, ed una vera maggiorità.
Persone orgogliose che non conoscono né Dio, né se stessi; vanno avanti secondo le impressioni: li esalta una lode, li abbatte una osservazione; si fidano di sé e disprezzano il consiglio altrui; non sentono il bisogno del ricorso a Dio, per cui «dispersit superbos mente cordis sui».