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Giacomo Alberione, SSP San Paolo - Bollettino SSP IntraText CT - Lettura del testo |
LA MEDITAZIONE
Ha sempre una parte che riguarda la mente: o ricordando verità e fatti edificanti; o leggendo, o ascoltando istruzioni utili all'anima. È, difatti, definita «una elevazione ed una applicazione dell'anima a Dio per compiere verso di Lui atti doverosi e diventare noi stessi migliori». Agli incipienti si consiglia la lettura meditata per avviarsi, per esempio sull'Imitazione di Cristo, il combattimento spirituale, il Vangelo.
Sono indicati molti metodi per meditare; ma la parte principale consiste in «considerazioni per convincerci della necessità o della grandissima utilità della virtù che si vuole acquistare; oppure nell'imprimerci nella mente una verità-guida, un'idea-forza».
All'intelligenza
spetta il fornire quelle profonde convinzioni che saranno insieme guida e
stimolo per la volontà. Sono le convinzioni atte a muovere la volontà onde
scelga ciò che è conforme alla volontà di Dio. Si possono compendiare così: il
mio fine è Dio e Gesù è la via che devo seguire per giungere a lui; devo quindi
far tutto per Dio in unione con Gesù Cristo; un solo ostacolo si oppone al mio
fine ed è il peccato; devo quindi fuggirlo; e se ebbi la disgrazia di
commetterlo, devo ripararlo subito; un solo mezzo è necessario e basta a schivare il peccato: far sempre la volontà di Dio; devo quindi continuamente mirare a conoscerla e a conformarvi la mia condotta. Per riuscirvi, ripeterò spesso la parola di S. Paolo nel momento della conversione: «Domine, quid me vis facere?». E la sera nell'esame deplorerò le mie mancanze.
La persona saggia ha nell'anima sempre presenti i propositi ed il programma della sua vita e dell'annata, e conclude sempre su tali pensieri e decisioni: «Lucerna pedibus meis verbum tuum, Domine».
I metodi insegnati dai Santi sono vari, ma convengono sostanzialmente su questi princìpi:
La meditazione ha il fine di eccitare la volontà a pentirsi del male e formulare propositi efficaci per l'avvenire. Consta di esercizi di mente, di cuore e pietà e di volontà.
Si ha da partire perciò dalla mente: ricordare massime, fatti, verità; leggendo e ascoltando; arrivando a pensieri chiari ed a convinzioni profonde. Su queste si fonderanno i sentimenti buoni e le risoluzioni forti.
Gesù opererà per mezzo dello Spirito Santo: «Mentibus nostris... Spiritum Sanctum benignus infunde: cuius Sapientia conditi sumus et Providentia gubernamur»30 (Liturgia).
Maria è Maestra e Madre delle sante meditazioni. «Maria conservabat omnia verba haec conferens in corde suo».
Preghiamo con la Chiesa: «Deus, universa nobis aDCersantia propitiatus exclude; ut mente et corpore pariter expediti, quae tua sunt liberis mentibus exequamur» (Dom. XIX d. P.).