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Giacomo Alberione, SSP
San Paolo - Bollettino SSP

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- 1c1 -


I

 

          Il giorno 9 dicembre è stato avviato in Vicariato il Processo sugli scritti del Servo di Dio Don Timoteo Giaccardo. Pubblichiamo per conoscenza dei Superiori e dei Confratelli il Decreto relativo, con preghiera a quanti sono in possesso di scritti di Don Timoteo di volerli inviare alla Postulazione Casa Generalizia Roma.

          Dopo averne fatta copia autenticata saranno restituiti gli originali a chi li desiderasse.

 

          VICARIATO DI ROMA – EDITTO

 

          CLEMENTE
per Misericordia di Dio Vescovo di Velletri
della S. R. Chiesa
CARDINALE MICARA
della Santità di Nostro Signore Vicario Generale
della Romana Curia e suo distretto
Giudice Ordinario, ecc.

 

          Essendosi iniziato presso questo Sacro Tribunale del Vicariato di Roma il Processo informativo sulla fama di santità del Servo di Dio TIMOTEO GIUSEPPE GIACCARDO, Sacerdote della Pia Società San Paolo, e dovendosi fare perciò – secondo le prescrizioni dei Sacri Canoni – diligenti ricerche di tutti gli scritti a Lui attribuiti, ordiniamo col presente Editto a tutti e singoli i fedeli, sia ecclesiastici, sia religiosi dell'uno e dell'altro sesso, sia laici, di rimettere con debita sollecitudine, a Noi


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personalmente, o al Nostro Tribunale (Via della Pigna 13 a - Roma), tutte le opere scritte, che in qualunque modo abbiano per autore il suddetto Servo di Dio, cioè tutte le opere stampate ed edite, anche se furono dettate o sottoscritte, e parimenti i discorsi, le lettere, le autobiografie, i diarii, ecc., di qualunque argomento esse opere trattino.

          Coloro che gradissero ritenere gli originali, presenteranno copie debitamente autenticate.

          Ricordiamo inoltre a tutti e singoli i fedeli lo stretto obbligo che loro impone il Codice di Diritto Canonico: di denunciare, cioè, a Noi o al Promotore della Fede del nostro Tribunale, tutti quei fatti, tutte quelle notizie, tutte quelle circostanze, dalle quali si possa argomentare contro la fama di santità del detto Servo di Dio, o contro i miracoli che si dicono avvenuti per la Sua intercessione. In tal caso, anche gli stessi religiosi, dell'uno e dell'altro sesso, sono tenuti a scriverci direttamente, con lettera segreta e sigillata, oppure informarCi per mezzo del Confessore.

          Quanto poi agli analfabeti e a tutti coloro che, per qualunque ragione, fossero impediti dallo scrivere, questi espongano la cosa al Parroco, o al Confessore, il quale poi si regolerà a norma del Canone 2025 parag. 3 del Codice di Diritto Canonico.

          Ordiniamo infine che il presente Editto rimanga affisso per due mesi continui alle porte del Vicariato e di tutte le Chiese


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parrocchiali di Roma, sia pubblicato nella Diocesi di Alba e in tutte le Case dell'Istituto Paolino; (Pia Società San Paolo; Figlie di San Paolo; Pie Discepole del Divin Maestro; Pastorelle), e finalmente anche sul Bollettino Diocesano Ufficiale.

          Dato in Roma, dalla Sede del Vicariato, lì 9 dicembre 1955.

          + CLEMENTE Card. MICARA

          D. Vincenzo Frazzano, Cancelliere

 




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