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Giacomo Alberione, SSP San Paolo - Bollettino SSP IntraText CT - Lettura del testo |
LE VISITE ALLE CASE
LE VISITE DEI SUPERIORI
Queste, presso di noi, non hanno ancora preso la stretta forma di una visita canonica. Hanno invece conservato fino ad ora il carattere di visite fraterne e paterne. Conseguenza delle speciali relazioni di familiarità ed intimità religiosa tra chi visita e chi accoglie.
Nel Vangelo sono descritte diverse visite del Maestro Divino (che è anche qui il nostro modello), a varie persone. Gesù che da sé si invita ed entra nella casa di Zaccheo; nella casa di Marta e Maria; nella casa di Pietro in Cafarnao, ecc. Sempre è mosso da carità e sempre porta luce, conforto e grazia.
Durante i viaggi e nel passare da casa a casa, più frequentemente recito e medito il secondo mistero gaudioso, «la visita di Maria a S. Elisabetta».
La SS. Vergine aveva
ricevuto l’annuncio dell’Arcangelo Gabriele che era la benedetta fra le
donne, eletta apostola, cioè a dare all’umanità il Salvatore. Aveva pronunciato il suo «sì»: «ecco l’ancella del Signore». «Et concepit de Spiritu Sancto». Le era pur stato detto che anche la sua parente Elisabetta stava per diventare madre. In quei giorni Maria «abiit in montana cum festinatione in civitatem Juda. Et intravit in domum Zachariae et salutavit Elisabeth».
Maria, come in una sacra pisside, portò in quella casa il Figlio di Dio incarnato; e con Lui ogni benedizione. Elisabetta fu ripiena di Spirito Santo; il bambino suo «exultavit infans in utero eius». Maria uscì nel meraviglioso cantico di ringraziamento, il «magnificat»; si fermò colà tre mesi. Zaccaria fu pure investito dello Spirito Santo e compose il «Benedictus».
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Come per Maria la visita deve venir fatta per motivi di carità, portare gioia e beni spirituali, lasciare in tutti nuovo incoraggiamento a progredire.
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