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Giacomo Alberione, SSP San Paolo - Bollettino SSP IntraText CT - Lettura del testo |
Auguri!
«Gloria a Dio nel più alto dei cieli, pace in terra agli uomini di buona volontà». Questo augurio e preghiera si realizza in Gesù Cristo. Egli è il Maestro Divino Via, Verità e Vita. La Verità da credere, la Via da tenere, la Vita da possedere. Augurio - preghiera per tutti noi e per l’umanità intera.
Sac. Alberione
Il suo cuore, così ardente d’amore per Dio e per le anime, viene a infiammare il nostro così freddo per Dio, così tenero per le creature; come i discepoli di Emmaus ripetiamo: «Non ci ardeva forse il cuore in petto mentre ci parlava?». Sotto l’azione di questo fuoco divino sentiamo allora slanci quasi irresistibili verso il bene e una volontà attenta e decisa di far tutto, di tutto soffrire per Dio e di non rifiutargli nulla.
È chiaro che una così fatta unione è veramente trasformatrice. 1) A poco a poco i nostri pensieri, le nostre idee, le nostre convinzioni, i nostri giudizi si modificano: invece di giudicare le cose secondo le massime del mondo facciamo nostri i pensieri e i giudizi di Gesù, amorosamente abbracciamo le massime evangeliche e costantemente ci domandiamo: Che farebbe Gesù se fosse al posto mio? 2) La medesima cosa è dei nostri desideri e affetti; persuasi che il mondo e il nostro io naturale hanno torto, che solo Gesù, Sapienza eterna, è nella verità, non desideriamo più che ciò che desidera lui, la gloria di Dio, la salvezza nostra e quella dei nostri fratelli; non vogliamo che ciò che vuole lui, «non mea voluntas sed tua fiat»; e anche quando questa volontà è dura per noi, l’accettiamo di gran cuore, sicuri che non mira se non al bene spirituale nostro e a quello del prossimo. 3) Il nostro cuore si libera egli pure a poco a poco del suo egoismo più o meno cosciente, delle sue affezioni naturali e sensibili, per amare eternamente, generosamente, appassionatamente Dio e le anime guardate in Dio: non amiamo più le consolazioni divine, per quanto dolci esse siano, ma Dio stesso; non si mira più al piacere di trovarsi con quelli che si amano, ma al bene che si può fare loro. Viviamo quindi una vita più intensa e soprattutto più soprannaturale e più divina che per il passato; non è più l’io, l’uomo vecchio che vive, pensa ed opera: è Gesù stesso, è il suo spirito che vive in noi e vivifica il nostro: «Vivo autem iam non ego, vivit vero in me Christus».
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Per tali frutti occorre che la nostra Comunione sia sempre più totale: unione di mente, di cuore, di volontà.
La preparazione orienta la mente verso Gesù Verità, il sentimento verso Gesù Vita, la volontà verso Gesù Via: che sta nel tabernacolo e sta per venire.
Il ringraziamento stabilisce e sigilla l’unione della mente, del cuore e della volontà con il pensiero, i sentimenti, i voleri di Gesù.
È il compimento del primo e massimo precetto: «Diliges Dominum Deum tuum ex toto corde tuo, et ex tota anima tua, et ex omnibus viribus tuis, et ex omni mente tua».
Il quale amore a Dio porta il suo frutto, l’amore al prossimo; che si esplica nell’apostolato e nella carità descritta da S. Paolo: «Diliges proximum tuum sicut teipsum».
Ogni giorno, secondo lo spirito della Chiesa, possiamo celebrare un nuovo Natale.
Vi è la nascita eterna del Figlio di Dio dal Padre; vi è la nascita temporale del Figlio di Dio dalla Vergine Maria; vi è la nascita reale e mistica di Gesù Cristo nella Comunione. La S. Messa specialmente se completata nella Comunione costituisce il centro, la gioia, la luce, la forza della giornata.