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Giacomo Alberione, SSP San Paolo - Bollettino SSP IntraText CT - Lettura del testo |
II. Salvare il giovane e l'adulto da aberrazioni
Il fanciullo e il giovane devono essere convenientemente istruiti: è il punto di partenza. Ma l'istruzione deve essere proporzionata al fine. Sempre si ha da formare la persona in Cristo, Via, Verità e Vita. Ma Cristo si può vivere in diversa misura dal semplice cristiano, dal religioso, dal Sacerdote.
Corrisponde allora una coscienza cristiana, una coscienza religiosa, una coscienza sacerdotale.
La prima richiede un'istruzione sui dogmi, sui precetti, sui mezzi di grazia che deve sempre seguire e adoperare il cristiano.
La coscienza religiosa richiede ancora in aggiunta istruzione sulle verità e precetti che reggono la vita religiosa e lo spirito di orazione proprio del religioso.
La terza richiede un'abbondante istruzione sopra la verità, la vita, la pietà del sacerdote, i suoi uffici e doveri rispetto a Dio e alle anime; e i mezzi di santificazione e di apostolato propri del Ministro di Dio e del dispensatore dei suoi tesori di verità, grazia, santità.
Ora un errore gravissimo in sé e rovinoso per le coscienze è questo: che per il sacerdote basti la coscienza di un religioso laico o di una religiosa; o che per il religioso basti la coscienza di un cristiano, o di un uomo retto. I principi, i precetti, gli impegni, i doveri sono ben diversi, e per il giudizio pratico occorre tener presente tutto.
Il religioso ha una disciplina cui è tenuto; così il sacerdote, così il cristiano secondo il proprio stato. Forse che il giovane cristiano non è tenuto al sesto comandamento? Forse che il religioso non è obbligato a praticare anche i mezzi difensivi stabiliti dalle Costituzioni? Forse che il religioso non ha come primo dovere il santificarsi con la pratica dei voti, nella vita comune?
Se gli aspiranti e giovani professi specialmente, poi in proporzione i professi perpetui e i sacerdoti aprono troppo le orecchie o gli occhi al mondo, alle massime e agli esempi mondani, finiscono col formarsi una mentalità mondana.