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Giacomo Alberione, SSP San Paolo - Bollettino SSP IntraText CT - Lettura del testo |
PRIMO CAPITOLO
Si trattava di fare il punto sopra quarantatré anni di vita. Il Capitolo ha fatto un buon esame sopra il suo spirito; e lo ha approvato per mezzo di Fratelli
rappresentanti dei Fratelli, santificati da un buon corso di Esercizi SS.
Lo spirito con cui è nata e cresciuta la Congregazione ha ricevuto il suo definitivo sigillo. Altri successivi Capitoli avranno il compito di crescere il buon albero, piantato lungo il corso delle acque eucaristiche: raccoglieranno altri ed abbondanti frutti.
Per tale ragione: siano benedetti Gesù Maestro, la Regina Apostolorum, San Paolo Apostolo.
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Mentre si prepara la comunicazione degli Atti del Capitolo pubblichiamo alcune parti, che servono come indirizzo, delle esortazioni tenute dal Primo Maestro nel corso degli Esercizi dei Capitolari.
Sia benedetto Gesù Maestro; sia benedetta la Regina Apostolorum; sia benedetto S. Paolo! Che ci hanno cresciuti nel corso di quarant'anni, e ci hanno preparato questo giorno e a questo incontro desiderato e fraterno. Possiamo dire: «quam jucundum habitare fratres in unum»; in unum, ad un compito sommamente utile. Uno sguardo al passato, uno sguardo al futuro; meglio conseguire i due fini per cui siamo paolini: la santificazione e l'apostolato nostro.
Era stato predisposto nel 1946; ma non fu volontà di Dio che si eseguisse. Poi, praticamente pensato, ora è un anno; quindi si è arrivati all'attuazione nel mio ultimo ritiro spirituale del novembre u.s., col permesso della Santa Sede.
Compio in questi giorni quanto pubblicato nella circolare di indizione del presente Primo Capitolo Generale. In nome di Dio l'Istituto viene rimesso nelle mani vostre, che sono buone mani. L'Istituto, quale è: con il suo essere, ricchezze, difficoltà, difetti, finalità, mezzi, membri.
Il grande dovere di quest'ora è di dare all'amatissima Congregazione un Superiore Generale fornito delle qualità richieste dalle Costituzioni; e trattare gli argomenti e prendere sotto l'azione dello Spirito Santo le decisioni che saranno di maggior bene per l'Istituto: «Congregavit nos amor unus».
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In questo solenne momento la mia fervida supplica è quella del Salmo 79 v. 15: «Domine, respice de coelo et vide; et visita vineam istam; et protege eam quam plantavit dextera tua; e surculum quem roborasti tibi». Poiché io devo confessare che «vineam meam non custodivi»; almeno non sempre e in tutto.
Ringrazio tutti i Fratelli che hanno creduto alla particolare missione chiaramente affidatami dal Signore; hanno operato in tante maniere, col pieno dono di se stessi; ebbero l'umiltà di sopportarmi per tanti anni. Specialmente sono riconoscente ai Fratelli della prima ora; e a quelli che hanno aperte le case all'estero, dedicandovisi con i sacrifici dell'inizio.
L'inizio è sempre più difficile; sul loro fondamento altri costruiscono generosamente: «Unusquisque mercedem accipiet secundum suum laborem».