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Giacomo Alberione, SSP San Paolo - Bollettino SSP IntraText CT - Lettura del testo |
VOCAZIONI
L'esempio del Maestro Divino che fin dall'inizio della vita pubblica chiamò a sé i primi apostoli e il suo lavoro per formarli alla loro missione, segnano per noi la via da seguire.
Nei primi tempi dell'Istituto, e anche in parte quando si incomincia il lavoro in una nazione, sono più difficili la ricerca, la scelta, la formazione, ma poi, di anno in anno, la percentuale di riuscite potrà e dovrà elevarsi e diventare normale. Possiamo già infatti presentare i programmi, le Costituzioni, le case, i risultati, l'apostolato, perché chi vi aspira sia conscio del suo passo; e chi riceve comprenda le qualità dell'aspirante ed il modo di formarlo.
1) Il ruolo dei novissimi. Nella formazione fissare la meta da raggiungere, descriverla così bene che impressioni. Chi si mette in viaggio deve prima determinare dove vuole arrivare. Ora i novissimi servono a questo nel viaggio della vita: morte, giudizio particolare, paradiso, inferno, risurrezione finale, giudizio universale, eternità. Predicarli spesso e in modo accetto e pratico, perché hanno un buon effetto anche psicologico; Gesù Maestro ce ne è il sapiente modello.
2) La direzione spirituale accompagna il giovane aspirante, perché presa la strada buona, non pieghi né a destra né a sinistra. In generale ogni mese l'aspirante deve essere sentito. L'umiltà da parte sua e la carità paziente da parte del Maestro meriteranno dal Signore la luce e la fortezza necessaria. Vi sono cosidette aperture che in realtà risultano vere chiusure.
3) Formare la coscienza è il supremo impegno dell'educatore. Vi sono nel mondo uomini di coscienza e uomini senza coscienza; come vi sono uomini di carattere e uomini senza carattere. L'uomo è formato quando ha costituita una retta coscienza cristiana; il religioso è formato quando ha in sé profondamente impressi i princìpi di una buona coscienza religiosa.
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La formazione è in
Cristo e nella Chiesa. Veniamo da Dio uno e trino. Dio uno e trino formò il
Cristo come formò l'uomo. Come Dio diede l'essere; come trino ogni Persona
divina impresse qualcosa di proprio nel Cristo e nell'uomo. Cristo mente
perfetta, sentimento perfetto, volontà perfetta: Egli è divenuto per l'uomo
causa esemplare, causa
meritoria e causa comunicante. Così l'uomo diviene per Cristo, con Cristo, in Cristo il virum perfectum; la più sublime personalità. Fuori di tale personalità vi è orgoglio, bizzaria, deviazione e perciò vera mancanza di personalità per un religioso.
È utilissimo a metà del cammino della vita rivedere i nostri ideali, studi, passi, esperienze; e prepararsi alle nuove responsabilità nel ritiro, preghiera, studio. A questo fine è introdotto un periodo che si intitola «requiescite pusillum»; secondo la circolare a suo tempo pubblicata.