Indice: Generale - Opera | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText |
Giacomo Alberione, SSP San Paolo - Bollettino SSP IntraText CT - Lettura del testo |
Auguri!
«Gloria a Dio nel cielo altissimo e pace in terra agli uomini di buona volontà».
La pace tra gli uomini e negli uomini si realizza a misura che l’umanità entra nella scuola di Gesù Maestro, Via, Verità e Vita. Il Maestro Divino questa scuola l’ha aperta nella grotta di Betlemme, l’ha continuata a Nazareth, nella vita pubblica, nella vita dolorosa, nella vita gloriosa; la continua nel Tabernacolo. La medesima scuola si perpetua visibilmente nella Chiesa, che è maestra di fede, di morale, di preghiera. Chi fedelmente la segue si trova certamente sulla via della pace e della felicità eterna.
Questa la mia preghiera ed il mio augurio a tutti i Fratelli carissimi per il Natale e per il Nuovo Anno.
Primo Maestro
L'apostolato paolino arriva così in un momento opportuno in quel Paese.
Per questo occorre che si operi tempestivamente, sopra l'opinione pubblica, per una mentalità sociale-cattolica. Già gli avversari stanno profittando delle aspirazioni di quei popoli per volgerle verso chimere ed avventure pericolose sotto ogni aspetto. Perciò si deve porre mano a due giornali, a periodici per piccoli e famiglie, a cinema, Vangeli, Catechismi, libri. E questo spiega come fu necessario destinarvi personale scelto, abbastanza numeroso, capace.
Spiega pure come siano necessarie forti spese: redazione, macchinario, casa residenziale, vocazionario, libreria, locali di tipografia ecc. Il bonum certamen che aspetta.
Ed alle spese eccezionali Casa Madre (Alba) generosamente si è impegnata a provvedere per tale iniziativa apostolica.
Sono da ricordarsi le parole di S. Paolo (II Cor. VIII, 9) che incoraggiano ad imitare la «generosità di Gesù Cristo, nostro Signore, che da ricco, come era, si è fatto povero per voi, per arricchirvi con la sua povertà».
Così unitamente alle buone contribuzioni dei Padri Scheut i nostri Sacerdoti e Discepoli potranno operare secondo l'indirizzo dato dal Papa Pio XII; che è lo stesso dato dal Maestro Divino agli Apostoli: «Sicut misit me Pater, et ego mitto vos»; come il Padre ha mandato me, così mando voi.
Tutto sta qui: vivere Gesù Cristo, Via, Verità e Vita; e fare carità del Cristo a quelle popolazioni che ne sono prive ed affamate assieme, dando di fatto il Cristo totale, Via, Verità e Vita. Così che i Nostri possono dire: «Non abbiamo né oro, né argento; vi diamo invece ciò che abbiamo: Gesù Cristo, la sua dottrina, la sua morale, i mezzi di grazia e vita soprannaturale».
Dice S. Agostino: «Se vuoi amare Cristo effondi la carità su tutta la terra, perché le membra di Cristo sono nel mondo intero».
Si possono rievocare
qui in un certo senso le parole di Pio XII: «Una comunità cristiana che dona i
suoi figli e le sue figlie alla Chiesa non può morire. E se è vero che la vita
soprannaturale è una vita di carità e che si accresce con il dono di sé, si può
affermare che la vitalità cattolica di una nazione si misura sui sacrifici di
cui è capace per la causa missionaria» (Enciclica Fidei donum). Queste parole, mentre suonano approvazione alla Casa
Madre, sono assicurazione di una sempre più viva effusione di grazia: essa che
vive così bene lo spirito nativo della famiglia paolina,
anche come apostolato, sotto l'azione dello Spirito Santo, corrispondendo costantemente, potrà svilupparsi sempre più per opere e persone; e stendere più largamente le sue ali.
*
La Provincia italiana d'ora innanzi deve provvedere il personale per nuove case e per diverse già esistenti. Siamo assillati da continue domande di nuove fondazioni. Ne segue la necessità che le Province e le Delegazioni regionali intensifichino la ricerca e la formazione del proprio personale; contando assai meno che per il passato sopra la Provincia italiana.
Infatti il primo pensiero allorché si arriva in una nazione è quello di reclutare personale del luogo. Questo è l'uso apostolico; così la tradizione formatasi nella Chiesa. Occorre clero e personale laico indigeno. Se leggiamo i resoconti e le statistiche missionarie ne siamo abbondantemente persuasi.
San Paolo è un esempio magnifico: il suo era un lavoro di dissodare e di piantare, «ego plantavi, Apollo rigavit, Deus incrementum dedit». E quanti sono i continuatori da Lui preparati, ordinati, stabiliti, nelle tante Chiese da Lui fondate, a continuare l'opera sua! Risulta per almeno in quindici città. Su tali esempi, i missionari di tutti i secoli arrivati da nazioni cattoliche a predicare in terre non cattoliche, si sono dati premura di formare clero e religiosi indigeni che poi ne hanno continuato l'opera.
La medesima via è da tenersi dai Sampaolini. Non si possono stabilire paragoni. Tuttavia in una quindicina d'anni con la Divina Grazia, seguendo l'esempio e il modo tenuto in Casa Madre, si può arrivare ad una meta e posizione promettente.
Il Signore ha disseminato ovunque vocazioni; che, se corrisposte, guideranno a salvezza i loro connazionali. Così le province e regioni paoline possono formarsi il proprio personale. La Chiesa ha un governo cattolico-centrale-monarchico. E gli istituti religiosi partecipano, come parte del tutto, della natura della Chiesa.
Oggi il Clero fedele cinese sostituisce il Clero missionario espulso.
La Costituzione di una nazione o gruppo di nazioni in provincia è un riconoscimento del progresso fatto con sacrificio, con preghiere, delusioni e risultati; ma è insieme un incoraggiamento ad operare più largamente, con maggior merito e responsabilità. E così, in debita proporzione, vengono a trovarsi le delegazioni regionali.
Qualche provincia può
contribuire ad altre, o
aiutare qualche casa, o fare una fondazione nuova e farsi iniziatrice e dar principio ad una futura delegazione regionale e, successivamente, a provincia di sua adozione. Province da aiutare con la preghiera, con il personale, soccorsi materiali; case da aprire nel proprio territorio; case da soccorrere fuori di esso, specialmente quelle in territorio di missione; iniziare la vita paolina per esempio in Africa.
Come a San Paolo, così ai suoi figli è aperto un grande campo. Se ciascuno ha mente, aspirazioni, generosità simili a quelle del nostro Padre non troverà confini di nazioni, né di tempo, né di persone; cuore plasmato sul Cuore di Gesù: «Venite ad me omnes». Quando mancano altri mezzi vi sta ancor sempre l'apostolato della preghiera, della sofferenza, della santità.
San Paolo scrive ai Corinti (II Cor. VIII, 13): «Non si tratta, per soccorrere altri, di ridursi alla penuria; ma di applicare il principio della uguaglianza».
Lo Spirito Santo sempre dà aumento di luce e di grazia quando l'umiltà e la preghiera, la diffidenza di noi e la confidenza in Dio si associano ed approfondiscono le radici in un'anima. Sempre di mira la gloria di Dio e la pace degli uomini.