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Giacomo Alberione, SSP
San Paolo - Bollettino SSP

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- 2c2 -


PIO XII SCRIVE:

 

          «Il benignissimo Signore, il quale senza accettazione di persone, più e più volte invitò i fedeli di ogni luogo a perseguire e a praticare la perfezione, con ammirabile consiglio della sua Divina Provvidenza dispose che anche nel secolo, depravato per tanti vizi specialmente ai nostri giorni, fiorissero ed ancora fioriscano folte schiere di anime elette, le quali non solo brucino dal desiderio della perfezione religiosa, ma rimanendo nel mondo per speciale vocazione di Dio, possano trovare nuove ed ottime forme di associazioni, perfettamente rispondenti alle necessità dei tempi, nelle quali possano condurre una vita particolarmente adatta all'acquisto della perfezione cristiana».

 

          Più avanti dice:

          «Queste Associazioni che d'ora in poi riceveranno il nome di “Istituti secolari”, cominciarono a fiorire, non senza una speciale ispirazione della Divina Provvidenza, nella prima metà del secolo scorso per dedicarsi nel mondo alla fedele “pratica dei consigli evangelici e per potere attendere più liberamente alle opere di carità, il cui esercizio, dalla nequizia dei tempi era impedito in tutto o in parte alle famiglie religiose”. Avendo i più antichi di tali Istituti dato una buona prova di sé, e avendo comprovato sufficientemente ogni dì più, con le opere e con i fatti, che con una severa e prudente selezione dei suoi membri, con un'accurata e abbastanza lunga formazione dei medesimi, con un adeguato ordinamento di vita, fermo ed agile insieme, anche nel secolo, con l'aiuto di una speciale vocazione di Dio, e della grazia divina, si può ottenere certamente una consacrazione di se stesso al Signore abbastanza stretta ed efficace, non solo interna, ma anche esterna e quasi religiosa, e che poteva ritenersi uno strumento molto opportuno di penetrazione e di apostolato, per tutte queste ragioni più d'una volta “le predette Associazioni di fedeli furono lodate dalla Santa Sede non altrimenti che le vere Congregazioni Religiose”.

 


- 3c1 -


          Dal felice incremento di questi Istituti apparve ogni dì più chiaramente come essi potessero essere di efficace aiuto alla Chiesa e alle anime sotto molti aspetti. Questi Istituti possono conferire e giovare con facilità per vivere seriamente sempre e dappertutto la vita di perfezione, per poterla abbracciare in molti casi in cui la vita canonica religiosa non sarebbe possibile o conveniente, per un profondo rinnovamento cristiano delle famiglie, delle professioni e della società civile mediante un contatto intimo e quotidiano, mediante una vita perfettamente e totalmente consacrata alla santificazione, e per esercitare un multiforme apostolato e i ministeri in luoghi, tempi e circostanze in cui sarebbe proibito o risulterebbe difficile ai Sacerdoti e ai Religiosi» (Provida Mater Ecclesia).

 




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