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Giacomo Alberione, SSP San Paolo - Bollettino SSP IntraText CT - Lettura del testo |
ISTITUTI SECOLARI
pensieri di s.s. pio xii
a) «A tutti è noto quanto sia strettamente e
intimamente unita la storia della santità della Chiesa e dell'apostolato
cattolico con la storia e i fasti della vita religiosa canonica, che,
continuamente vivificata dalla grazia dello Spirito Santo, cresce di giorno in
giorno con meravigliosa varietà e si irrobustisce con una unità ognor più
profonda e salda. Non c'è da meravigliarsi se la Chiesa anche nel campo del
diritto seguendo fedelmente la condotta che la previdente Sapienza di Dio
chiaramente indicava, si sia occupata ed abbia regolato in modo tale lo stato
canonico di perfezione che a buon diritto abbia voluto edificare su di esso
l'edificio della disciplina ecclesiastica come su di una delle pietre angolari.
Per questa ragione lo stato pubblico di perfezione fu annoverato in maniera
tutta particolare
fra i tre principali stati ecclesiastici e unicamente da esso la Chiesa ricavò il secondo ordine e grado delle persone canoniche. è certamente degno di attenta considerazione il fatto che, mentre gli altri due ordini di persone canoniche, cioè quello dei chierici e quello dei laici, per diritto divino, cui si aggiunge l'istituzione ecclesiastica (cc. 107, 108, § 3), hanno origine dalla Chiesa, in quanto essa è una società gerarchicamente costituita e ordinata, questa classe dei religiosi, intermedia fra i chierici che i laici (c. 107), trae tutta la sua origine dalla stretta e speciale relazione col fine della Chiesa cioè la santificazione, da perseguire efficacemente con mezzi adeguati».38
b) «Per lo stato di piena perfezione che professano, per la totale consacrazione all'apostolato che si impongono... sembrano evidentemente chiamati a cose maggiori che i fedeli, anche i migliori che lavorano in Associazioni veramente laicali o nell'Azione Cattolica».
c) «Niente impedisce che a norma del diritto (Can. 492, III), gli Istituti Secolari, per speciale concessione, possano essere aggregati agli Ordini o ad altre Religioni ed in diverse maniere essere da loro aiutati od anche moralmente diretti».
d) «Ai dirigenti poi e agli assistenti dell'Azione Cattolica e delle altre Associazioni di fedeli, nel cui seno si educano contemporaneamente a vivere una vita tutta cristiana e si iniziano all'esercizio dell'apostolato un così gran numero di giovani eletti i quali si sentono chiamati da una vocazione soprannaturale a raggiungere una perfezione più alta, sia nelle Religioni, sia nelle Società di vita comune, sia anche negli Istituti Secolari, con animo paterno raccomandiamo di favorire generosamente queste sante vocazioni, di offrire la loro collaborazione non solamente alle Religioni e alle Società, ma anche a questi Istituti veramente provvidenziali, e di servirsi volentieri della loro attiva collaborazione, salva però sempre la disciplina interna dei medesimi».
e) «Lo Spirito Santo che incessantemente ricrea e
rinnova la faccia della terra ognor più desolata e deturpata per tanti e così
grandi mali, con grazia grande e speciale ha richiamato a sé molti dilettissimi
figli e figlie, che di gran cuore benediciamo nel Signore, affinché riuniti e
disciplinati negli Istituti Secolari, siano il sale che non vien meno di questo
mondo insulso e tenebroso, a cui non appartengono,
ma nel quale tuttavia devono rimanere per divina disposizione; siano la luce che risplende e non si estingue fra le tenebre di questo mondo; siano il poco ma efficace fermento che, operando sempre e dappertutto, mescolato ad ogni classe di cittadini, dalle più umili alle più alte, si sforza di raggiungere e di permeare tutti e ciascuno colla parola, coll'esempio e con ogni altro mezzo, fino a che la massa ne sia impregnata in modo che tutta fermenti in Cristo» (Pio XII, Lettera motu proprio «Primo feliciter»).