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Giacomo Alberione, SSP
San Paolo - Bollettino SSP

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PRATICA DEI VOTI
NELL'ISTITUTO SAN GABRIELE ARCANGELO

 

voto di povertà

 

          Ogni membro ritiene il dominio e l'uso dei propri beni, ma si obbliga:

          a) a presentare al principio di ogni anno il conto preventivo delle spese annuali prevedibili, con la disposizione di accettare le riduzioni che venissero suggerite;

          b) a presentare il conto consuntivo alla fine di ogni anno, giustificando un'eventuale notevole eccedenza sul preventivo;

          c) a chiedere il permesso ai Superiori per le spese straordinarie prevedibili o a riferirne dopo, se si è stati impossibilitati a farlo;

          d) a riferire ogni tre anni sullo stato economico personale.

 

          Per nutrire la virtù della povertà giova:

          a) ricordare l'esempio di Gesù che visse poverissimo;

          b) ricordare che la povertà effettiva o almeno affettiva favorisce lo spirito soprannaturale, la preghiera, il desiderio della perfezione ed è una dimostrazione efficacissima del disinteresse della nostra missione;

 


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          c) impegnarsi ad escludere dalle cose personali e di casa quanto sa di superfluo e tanto più di lussuoso, per attenersi al necessario o a una ragionevole convivenza;

          d) evitare ogni ricerca di denaro, ogni forma di speculazione, come pure l'esagerata preoccupazione per l'avvenire.

 

          voto di obbedienza

 

          Per i Sacerdoti secolari va notato che attraverso al voto di obbedienza non viene per nulla intaccata la loro dipendenza dai propri Vescovi. Dipendono dai superiori interni dell'Istituto in tutte quelle attività che esorbitano dall'azione parrocchiale e delle quali ognuno può disporre liberamente senza essere obbligato a renderne conto agli Ordinari dei luoghi.

          Anzi col voto di obbedienza ogni Sacerdote secolare si obbliga ad obbedire al proprio Vescovo con la disposizione di accettare anche eventuali trasferimenti, o rinunce a benefici.

          Ognuno poi, sia Sacerdote, sia laico, dovrà tener in gran conto la virtù dell'obbedienza.

          a) La virtù dell'obbedienza deve essere considerata come base della propria perfezione, fondamento della disciplina religiosa ed ecclesiastica, principali fattori di unione con la Gerarchia e coi Superiori dell'Istituto.

          b) Lo spirito di filiale sottomissione deve portare all'accettazione di ogni ufficio che venisse proposto.

 

          voto di castità

 

          Col voto di castità i membri si obbligano ad osservare il celibato e ad astenersi da qualunque atto interno od esterno contrario alla virtù della castità.

          Per assicurare meglio la fedeltà al voto di castità è utile:

          a) ritenere il voto di castità come l'indice del proprio amore unico e indiviso per il Signore e per le anime;

          b) conservare coscienza della debolezza della nostra natura per non esporsi presuntuosamente


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e per premunirsi con la mortificazione, la preghiera e la direzione spirituale;

          c) evitare ogni segno esterno di eccessiva confidenza e familiarità sia con donne che con giovani e fanciulli, e nemmeno per motivi spirituali. Avere sempre la buona disposizione di accettare umilmente e tesoreggiare le osservazioni e i rilievi che in proposito ci venissero fatti.

 




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