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Giacomo Alberione, SSP San Paolo - Bollettino SSP IntraText CT - Lettura del testo |
IL PAPA GIOVANNI XXIII
È il gran dono del Signore alla sua Chiesa.
È il Pontefice voluto dalla Provvidenza per i tempi e le necessità attuali.
È il Vescovo preparato alla somma dignità e
responsabilità mediante una lunga vita
di virtù, di studio, di preghiera, di attività.
È l'uomo, venuto da famiglia modestissima, ben temperato alla mortificazione ed alla fatica.
È il Sacerdote passato attraverso a tanti uffici
e incarichi delicati, compiuti con intelligente
dedizione; sempre aperto a tutti i bisogni sociali, specialmente degli umili.
È il Pontefice pieno di esperienza nelle varie mansioni in Italia e in altre nazioni; ricco di iniziative in ogni campo; di gran cuore e semplicità in tutte le sue relazioni e contatti.
A Lui Vicario di Gesù Cristo, ci inchiniamo come a Colui che egli rappresenta e di cui fa le veci in terra. È il Maestro nella fede. È il Maestro nella morale ed ascetica. È il Maestro di liturgia e di preghiera.
È la luce sempre viva per la mente e la vita individuale e sociale.
È il Pastore cui sono affidati agnelli e pecore.
È il Superiore supremo e Padre dei religiosi.
E il promotore della gloria di Dio presso l'umanità.
È il centro e motore di ogni iniziativa cattolica.
È il rappresentante di Dio tra gli uomini di buona volontà.
*
A Lui protestiamo obbedienza e sottomissione. A Lui protestiamo fede ed amore.
A Lui, come paolini, protestiamo filiale assecondamento per ogni desiderio. Per Lui la continua nostra preghiera, comune e particolare.
Sac. G. Alberione
Cari Fratelli,
In questo tempo, adatto alla riflessione e segnato da toccanti solennità liturgiche, ci sentiamo più uniti e desiderosi di santità e apostolato.
Penso a tutti, vicini e lontani; e per tutti prego.
So la buona volontà, i sacrifici, i risultati; ed anche gli insuccessi, ma tutto è santo e meritorio per chi lavora costantemente per la gloria di Dio e la pace degli uomini; ne riceveremo il premio.
Sempre l’occhio al paradiso; è tanto il bene che là ci attende, il gaudio in Dio.
Sempre la nostra divozione a Gesù Maestro, vivo nel tabernacolo, parlante nel Vangelo, onorato nella Chiesa.
Sempre la nostra divozione a Maria Regina degli Apostoli; da essa la delicatezza di coscienza, le vocazioni, l’apostolato, ogni consolazione.
Sempre lo studio, l’amore, la divozione a S. Paolo: egli che illumina per la vita, l’apostolato, lo zelo; egli che si è fatto forma per i suoi; per noi che siamo i suoi: «habetis formam nostram»... – «ut daretur vobis forma».
Che le vostre costanti fatiche siano benedette, e che il Signore dia l’incremento al seme che spargete.
Che regni tra tutti la carità paziente e lieta, in una collaborazione e dedizione intensa.
Che tutti amino l’ubbidienza cordiale; seguendo l’indirizzo dato nella Congregazione dai primi momenti.
Che si cresca in sapienza ogni giorno, utilizzando tutto il tempo e tutti i talenti ricevuti.
Che si viva di fede, si sentano profondamente le verità del Credo; e siano la premessa di ogni ragionamento, desiderio, proposito.
Che la benedizione del Maestro divino entri in ogni casa, in ogni anima, in ogni iniziativa ed ufficio.
*
Tra le intenzioni delle preghiere vi è questa:
una buona preparazione e frutti abbondanti dall’adunanza indetta per l’aprile 1960; un incontro in letizia e santità.
Invoco le vostre preghiere.
Sac. Alberione