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Giacomo Alberione, SSP
San Paolo - Bollettino SSP

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PRIMA ADUNANZA

          Condizioni per ammettere gli Aspiranti alla vestizione:

          Occorre tenere presente le norme già date più volte nel «San Paolo», cioè:

 


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          1. Il grado di pietà dell'Aspirante, considerandola nello spirito, nella pratica fedele e nel frutto che è la vita religiosa secondo l'età; 2) Lo studio, che comprende: l'attitudine, l'applicazione ed il risultato; 3) L'apostolato, come conoscenza, applicazione, amore, generosità; 4) La povertà, e tutta la parte umana, cioè salute, vita sociale, la rettitudine d'intenzione, la struttura psico-somatica (vi rientrano: la salute, la costituzione, il carattere, la docilità, la sensibilità, eventuali ereditarietà anormali, lo stato di famiglia). A questo proposito tener presente la cartella medica, stampata a Roma e spedita ai Superiori di tutte le Case, affinché sia riempita e trasmessa.

          Queste norme sono pure da applicarsi per le successive ammissioni.

 

          Avvertenze

          1. Nel dare il giudizio di un Aspirante vi sono varie considerazioni: quando si tratta di una mancanza che escluda senz’altro la vocazione, si deve rimandare in famiglia il giovane, che pure può avere altre buone qualità.

          2. Riguardo alle varie condizioni per un'ammissione è cosa buona considerare tutto l'insieme dell'Aspirante, che può essere più dotato in una


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parte e meno in un'altra; allora si potrà formare un giudizio complessivo; può essere che una qualità meno sviluppata sia supplita da altre attitudini. Si fa allora come una media fra i lati positivi e i lati non del tutto positivi.

          3. È ammesso il passaggio di un Aspirante Discepolo ad Aspirante al Sacerdozio, solo quando vi sono motivi seri. Tuttavia un tale passaggio deve avvenire prima della professione religiosa; meglio ancora prima della vestizione. Si faccia come rara eccezione.

          4. Si è formulato un piano vocazionario per arrivare a raddoppiare il numero dei Professi nel corso di cinque anni. Secondo risulta dalle notizie ricevute, sia dall'Italia che dall'estero, questo piano va svolgendosi in modo normale nella maggior parte dei nostri Vocazionari e Noviziati.

          5. Curare con massima diligenza: escludere i troppi dubbi, gli eterni scontenti, i caratteri non socievoli. Il mutare ambiente sperando in un miglioramento è quasi sempre un'illusione. Per quanto riguarda l’uscita dall'Istituto: quanto più l'Aspirante è giunto a età più avanzata tanto più troverà difficile il sistemarsi altrove ed il suo fallimento avrà sempre conseguenze nell'Istituto che lo dimette.

          6. Per quanto è possibile, attenersi a questa norma: il Chierico che entra in Teologia ed il Discepolo temporaneo che entra nel Biennio, devono considerarsi dei «chiamati». Perciò ordinariamente il fallimento si deve addossare alla loro incorrispondenza.

 




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