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Giacomo Alberione, SSP San Paolo - Bollettino SSP IntraText CT - Lettura del testo |
Formare gruppi di persone che preghino
ed operino: è una santa iniziativa
Se vi è fede e docilità si vedranno assai più abbondanti i frutti della grazia e dell'apostolato paolino.
Il tempo libero oggi è molto più abbondante. Diamo un modo sano ed utile per impiegarlo.
I propagandisti, i librai, e quanti sono nella possibilità di farlo: propongano la biblioteca ogni volta che è possibile e conveniente; istruiscano sul modo di impiantarla; diano le norme generali per l'amministrazione ed il funzionamento.
Ed il Sacerdote, il Maestro, il Direttore dell'Istituto... torni a casa non con un libro, ma con una biblioteca. Cosa possibile? Sì, anzi più volte verificata.
È l'ora delle biblioteche. Lo si sente da ogni parte. Gli avversari ne approfittano.
Parla! non stancarti
«Opus fac evangelistae».
Attendi all'evangelizzazione.
«Ognuno che invoca il nome di Dio sarà salvo».
«Ma come lo invocherebbero se non credono?»
«Ma come crederebbero se non ne sentono parlare?»
«Ma come ne sentirebbero parlare, senza l’annunziatore?».
«Ma come lo annunzierebbero senza un mandato?»
«Così come è stato scritto: beati i passi di chi porta la pace, di chi porta il bene».
«La fede dipende dalla predicazione; la predicazione dal mandato di Cristo» (Rom. X).
La dignità ed il merito del propagandista risulta autorevolmente da questo tratto di S. Paolo. Il propagandista mette il compimento e l'elemento essenziale all'apostolato.
A che servirebbero i buoni libri, i buoni periodici, le buone pellicole se rimanessero in magazzino? Sarebbe la lucerna sotto il moggio; Maestro senza discepoli.
Come si manterrebbe in vita l'apostolato se non venisse alimentato dalle entrate dei fedeli?
E come sono cadute, oppure stentano la loro esistenza, molte iniziative di edizioni, se non per difetto di diffusione tra lettori, spettatori?
A che servirebbe l'Istituto medesimo senza la propaganda?
E come si spiega, in alcune case, un concentrarsi totalmente nella parte tecnica, abbandonando la diffusione?
Quale mancanza sarebbe nel Discepolo, e quali conseguenze spirituali se ignorasse l'arte apostolica della diffusione? O se non vi portasse la sua parte nella misura che gli è propria? E quale insufficienza se soltanto fosse un libraio comune? Se non si sentisse un evangelizzatore?
Case ove mancano entrambe le parti, redazione e diffusione, viene anche meno l'entusiasmo apostolico... si sentono operai.
Pertanto, beato chi sa di essere apostolo: nell'ufficio di propaganda, nella libreria, nell'agenzia, nel suo pellegrinare; sempre compie l'opera di evangelizzazione.
Questa fu la vita pubblica di Gesù: dare il messaggio della salvezza facendo sentire la buona novella – il Vangelo – secondo il volere del Padre: «evangelizzare pauperibus misit me».
Questa fu la vita di San Paolo dal momento in cui arrivò la voce, il mandato di Dio. «Mettetemi a parte Saulo e Barnaba per l'opera cui li ho destinati»; tacque solo quando fu decapitato.