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Giacomo Alberione, SSP San Paolo - Bollettino SSP IntraText CT - Lettura del testo |
PENITENZA
«Anzitutto è necessaria la penitenza interiore; cioè il pentimento e la purificazione dai propri peccati, che specialmente si ottiene con una buona confessione e comunione e con l'assistenza alla Santa Messa... Sarebbero vane infatti le opere esteriori di penitenza, se non fossero accompagnate dalla mondezza interiore dell'animo e dal sincero pentimento dei propri peccati».
Penitenza esteriore «che tutti dobbiamo
fare, è quella di accettare da Dio con animo rassegnato e fiducioso tutti i dolori e sofferenze che incontriamo nella vita e tutto ciò che importa fatica e molestia nell'adempimento esatto dei doveri del nostro stato, nel nostro lavoro quotidiano e nell'esercizio della vita cristiana».
Il Papa indice anche una funzione penitenziale, propiziatoria.
S. Agostino insiste sulle stesse raccomandazioni in questa maniera: «Non basta migliorare la propria condotta e cessare dal fare il male, se non si dà anche soddisfazione a Dio delle colpe commesse per mezzo del dolore, della penitenza, dei gemiti dell'umiltà, del sacrificio del cuore contrito, unitamente alle elemosine».
Continua il Santo Padre: «Pertanto coloro che vogliono essere filialmente docili a Noi, che da lungo tempo Ci sforziamo di preparare i cuori dei cristiani a questo grandioso evento, diligentemente prestino attenzione anche a questo Nostro ultimo invito. Perciò dietro il Nostro e vostro esempio, venerabili Fratelli, i fedeli, ed in primo luogo i sacerdoti, i religiosi, le religiose, i fanciulli, gli ammalati, i sofferenti, innalzino suppliche e compiano opere di penitenza, allo scopo di ottenere da Dio alla sua Chiesa quell'abbondanza di lumi e di aiuti soprannaturali, di cui in quei giorni avrà speciale bisogno».