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Giacomo Alberione, SSP
San Paolo - Bollettino SSP

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OPERE BUONE

          «È noto che il Concilio Ecumenico tende ad incrementare da parte nostra l'opera della Redenzione, che Nostro Signor Gesù Cristo, «oblatus... quia ipse voluit», è venuto a portare fra gli uomini non solo con la rivelazione della sua celeste dottrina, ma anche con lo spargimento volontario del suo Sangue prezioso. Orbene, potendo ciascuno di noi affermare con S. Paolo Apostolo: «Godo di quel che patisco... e do compimento a quello che rimane dei patimenti di Cristo, a pro del corpo di lui, che è la Chiesa»; dobbiamo dunque godere anche noi di poter offrire a Dio le nostre sofferenze «per la edificazione del Corpo di Cristo», che è la Chiesa. Ci dobbiamo sentire anzi quanto mai lieti e onorati di essere chiamati a questa partecipazione redentrice della povera umanità, troppo spesso deviata dalla retta via della verità e della virtù».

          Le opere buone che si possono compiere sono innumerevoli; ma in particolare per noi sono quelle che costituiscono il nostro ministero ed il nostro apostolato.

          Insegnamento: redazione, predicazione,


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scuola, catechismo; con la corrispondenza da parte di ognuno.

          Apostolato: tecnica e propaganda.

          Virtù: docilità, disciplina, delicatezza; astenersi dalla radio, televisione, letture inutili, curiosità.

*

          Siamo figli di Dio, membri della Chiesa, Discepoli del Divin Maestro: non si tratta di cosa che non ci tocca; noi costituiamo la Chiesa: quindi si tratta dei nostri interessi spirituali ed eterni, della salvezza dell'umanità.

          Il compito è formidabile: «Non si tratta di aggiornare la Chiesa al mondo attuale; ma di aggiornare il mondo al Vangelo; sapendo che il carattere più rilevante di questo Concilio è pastorale; la pastorale che utilizza “nova et vetera” come si legge nel Vangelo per le anime» (Mt. 13, 52): «Per questo ogni scriba, istruito in quel che riguarda il regno dei cieli, è simile ad un padrone di casa che trae fuori dal suo tesoro cose nuove e cose antiche».




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