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Giacomo Alberione, SSP San Paolo - Bollettino SSP IntraText CT - Lettura del testo |
Ecco l’ordine delle vite di Gesù:
I. CLASSICHE
Capecelatro (Arcivescovo di Napoli) della fine del secolo scorso: Vita di Gesù Cristo; 3 volumi.
Le Camus: La vita di Gesù Cristo; 3 volumi; storico-psicologica, ed. it., Queriniana, 1934.
Fillion: Vita di N. S. Gesù Cristo; esposizione storico-critico-apologetica; 3 volumi; ed. it., Marietti, 1934.
G. Lebreton: La vita e l'insegnamento di Gesù Cristo; 2 voll. ed. it., Gatti, Brescia, 1934. (Teologico-spirituale).
M. J. Lagrange: L'Evangelo di Gesù Cristo; 6.a ed. it., Morcelliana. (I quattro Vangeli concordati e commentati in modo dotto e penetrante).
Fornari Vito: Il Dominatore dei secoli; ed. Paoline, 1958.
Ferd. Prat: Gesù Cristo; la sua vita, la sua dottrina, l'opera sua, 2 volumi, 4.a ed. it., Fiorentina.
F. M. Willam: La vita di Gesù nel paese e nel popolo d'lsraele; ed. it., S.E.I. (Studia Gesù sotto l'aspetto psicologico, nell'ambiente sociale palestinese).
Ricciotti: Vita di Gesù Cristo: 14.a ed., S.E.I. (Eminente sotto l’aspetto storico, filologico ed esegetico.
Andres Fernandez: Vita di Gesù Cristo: ed. it., Libreria dello Stato, Roma, 1954. (Eminente per cognizioni topografiche della Palestina, accurato esame e non priva di sentimento religioso).
L. De Grandmaison: Jésus Christ. Sa personne, son message, ses preuves; 2 volumi, Parigi, 1928. Opera di grande erudizione e di spiccato carattere apologetico. P. Huby ne ha fatto un compendio: La personne de Jésus et ses temoins, Parigi, 1957.
Carlo Adam: Gesù il Cristo, 7.a ed. it., Morcelliana, 1955. (Studio teologico su Cristo, la sua persona, la sua opera).
II. ALTRE VITE DI GESÙ NOTEVOLI:
R. Guardini: Il Signore; meditazioni sulla persona e la vita di N.S. Gesù Cristo. 2.a ed. it., Vita e Pensiero, 1950. (Volume di profonda meditazione sulla vita di Gesù).
M. Bover: Vida de Nuestro Señor Jesu[Jesus] Cristo, Barcellona, 1956 (Di notevole valore esegetico e teologico).
F. Sheen: Vita di Cristo; ed. Richter, 1960. (A tesi e per persone piuttosto colte).
J. Guitton: Jésus, Parigi, 1956. (Di carattere apologetico).
A. Riedmann: Wie Jesus lebte, litt und starb; Freiburg, 1953.
M. Braun: Jésus. Histoire et critique; Tournai-Paris, 1947. (Di carattere teologico).
A. Goodier: La vita pubblica di N. S. Gesù Cristo e la passione e morte; 3 volumi; ed. it. sulla 11.a inglese, Verona, 1946. (Di carattere psicologico e ascetico).
Giordani: Gesù di Nazaret; 2 volumetti S.E.I., 1946.
Si possono inoltre ricordare le vite scritte dai seguenti autori: Julius Martinez, L. Cristiani, R. Housse, J. Leal, M. Trullàs, C. M. Abad, Th. Quoidbach, O. Hopham.
III. VITE DI GESÙ DI CARATTERE PIÙ POPOLARE:
Tintori: Vita di Gesù; ed. Paoline.
Mezzacasa: Vita di Gesù Cristo; S.E.I., 1942
Ceresi: Gesù il Maestro; 3.a ed., Colletti, 1945.
Pio Ciuti: Gesù Cristo; la sua vita, la sua dottrina, ed. D'Auria, Napoli.
Battistelli: Cristo, Maestro e Signore, ed. Paoline, 1941.
Picucci: Gesù; ed. Paoline, 1940.
Keller: La vita di Gesù narrata al popolo; ed. Paoline, 1956.
Galli-Grandi: Gesù di Nazaret, ed. Paoline, 1944.
La vita di N. S. Gesù Cristo ad uso della gioventù studiosa.
Hammer: Quando Gesù viveva tra di noi; ed. S.A.I.E., 1957.
IV. VITE DI GESÙ PREVALENTEMENTE LETTERARIE:
Papini: Storia di Cristo, 2 voll., ed. Vallecchi.
Salgado: La vita di Gesù, ed. Paoline, 1954.
F. Mauriac: Vita di Gesù, 5.a ed., Mondadori, 1962.
Fulton Oursler: La storia più bella di tutti i tempi, Ed. Richter, 1956. (Alquanto romanzata).
E. Radius: Vita di Cristo per gli uomini d'oggi. Ed. Rizzoli, Milano, 1958. (Già pubblicata a puntate sull'Europeo).
*
DIO UNO E TRINO
CREATORE
PADRE
FIGLIO
SPIRITO SANTO
UOMO
UNO
VOLONTA’
INTELLIGENZA
SENTIMENTO
GESU’
CRISTO
UNO
VIA
VERITÀ
VITA
CRISTIANO
IN CRISTO
PERFEZIONE
FEDE
AMORE
PARADISO
POSSESSO
DI DIO
VISIONE
CARITA’ - GAUDIO
L’UOMO
RESTAURATO
E MIGLIORATO
IN GESU’ CRISTO
A GLORIA DI DIO
UNO E TRINO
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Non potremmo mai diventare più grandi che sforzandoci di diventare santi; ma non potremmo mai diventare più santi che sforzandoci di rassomigliare a Gesù;
non potremmo mai rassomigliare di più a Gesù che conformando in primo luogo l'interno a Gesù;
non potremmo mai comprendere l'intimità di Gesù che meditando la sua vita ed i suoi discorsi;
non potremmo mai meditare l'intimo di Gesù che contemplandolo nella Visita, dopo la Comunione, nelle meditazioni.
In queste contemplazioni avviene in noi un
processo intimo, per cui, poco per volta, all'umano-io si va sostituendo il
Divino-Io, conquistando la personalità più eminente che si possa concepire, con
un'indipendenza e libertà di spirito a riguardo di questo mondo-creato. È operante
in noi la seconda Persona della SS. Trinità, fatta Uomo. a) Non sono più i
pensieri e giudizi nostri, ma i pensieri e giudizi di Gesù, divenuto nostro
cervello, secondo san Francesco di Sales; b) non più la sentimentalità umana,
ma quella del Cuore di Gesù, con la sostituzione del cuore nostro; di Gesù
fatto nostro cuore, con le uniche aspirazioni: la
gloria di Dio, la pace degli uomini; c) non più la nostra volontà, ma la volontà del Figlio di Dio sostituitasi all'umana; Gesù che vuole in noi e muove in noi mani, piedi, lingua, come continua san Francesco di Sales. Si arriva alla realizzazione felice, ultra-terrena di san Paolo: «Non sono più io che vivo, ma è Cristo che vive in me».
Gesù Uomo-Dio appare il termine cui aspira ogni santità: il Padre vede nel santo il suo Figlio. L'io-umano sostituito, quindi, dall'Io Divino; una nuova personalità. Si arriva così ad essere come vera persona per «se subsistens», per «se operans», nella misura che si dominano i sensi, le passioni, circostanze, opinioni, attrattive, idee proprie, tendenze, ecc., che rendono schiavo l'uomo. Si inneggia talvolta alla libertà, invece si subiscono mille servitù.
Si può adattare in qualche misura il detto: «Servi legum sumus, ut liberi esse possimus», quando si può dire: «Il mio io è Gesù».
Per arrivare a questa meta, raggiunta da san Paolo, scoprire e gustare l'interiorità di Gesù Cristo.
Disse Pio .XII ai giovani: «Abbiate l'unione perfetta con Gesù. Sia Gesù in voi, siate voi in Lui, fino alla fusione della vostra vita con la vita di Lui. Siano nella vostra mente gli splendori della fede... Vedete, giudicate, ragionate secondo Dio».
*
Dopo la Scrittura-lucerna, segue l'Eucarestia-cibo per raggiungere la santità:
È certamente questo il pensiero di Dio su di noi: che ci uniamo sempre più intimamente a Gesù, crescendo quotidianamente in Lui coi sacramenti, con le opere buone, con gli atti di amore, «... fino a tanto che ci riuniamo tutti nell'unità della fede..., giungendo alla maturità di uomo fatto alla misura di età della pienezza di Cristo».
Dice Pio XII: «Oh, se potessimo farvi intendere,
in qualche maniera, il mistero della
nostra trasformazione in Cristo... Se poteste provare, sia pur per qualche istante, il gaudio dell'unione perfetta con Lui...» (Dagnino: La vita interiore).
Un po’ per volta chi si comunica frequentemente e, anche meglio, quotidianamente, dovrebbe diventare come Gesù, buono, cortese, mansueto, paziente, puro. Arriverà ad innamorarsi di ciò che è immacolato e spirituale, la sua anima sempre più tesa verso le cose spirituali; lieta nel trattenersi in colloqui con Gesù.
La Comunione occupa dunque un posto centrale nella vita interiore e nella santificazione. È necessario tuttavia che non si faccia la Comunione in qualsiasi modo.
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È utile meditare il capitolo VI di san Giovanni, dove Gesù promette l'Eucarestia: «Io sono il Pane della vita», «Io sono il Pane vivo», «Se non mangerete la Carne del Figlio dell'Uomo e non berrete il suo Sangue, non avrete la vita», «Chi mangia la mia Carne e beve il mio Sangue, ha la vita eterna», «Il Pane di Dio è quello che dà la vita al mondo».
Dunque, il veicolo di questa vita spirituale è il Sacramento del Corpo, Sangue, Anima e Divinità di Gesù Cristo.
Se nel cristiano vi è, oltre l'organismo umano, anche un organismo spirituale, questo pure deve essere alimentato: e l'alimento suo è l'Eucarestia.
Tutti gli autori di spiritualità considerano come fattore più efficace per la santificazione l'Eucarestia.
San Tommaso asserisce appunto che l'Eucarestia conduce a compimento la vita spirituale, poiché contiene tutto ciò che è sparso negli altri sacramenti.
Dice san Francesco di Sales: «Il più grande mezzo per avanzare nella vita spirituale è l'Eucarestia».
Gli effetti della Comunione sono specialmente i seguenti:
1° Unione a Cristo. Ora se l'emorroissa diceva: «Se arrivo a toccare il lembo del suo vestito, sarò salva», quanto più il contatto fisico-sacramentale di Gesù con noi!
Il Marmion dichiara: «Non dimentichiamo che in questo Sacramento non vi è solo la grazia di Gesù Cristo, ma vi è lo stesso Autore della grazia; Egli è sempre vivo e venendo in noi unisce le nostre membra alle sue con questi effetti: purifica, eleva, santifica, trasforma le nostre facoltà. Il contatto con Gesù Cristo impegna tutto il nostro essere, anima e corpo, con tutte le potenze sue, perché diveniamo altri Cristi.
2° La Comunione aumenta la grazia, ripara le perdite, dà vigore, allieta lo spirito, agisce per l'influsso della grazia, perché vengano tolte le venialità.
«Chi si comunica, dice san Francesco di Sales, ha Gesù nel cervello, nel cuore, nel petto, negli occhi, nelle mani, sulla lingua, negli orecchi, ai piedi. Ma questo Salvatore che fa? Raddrizza tutto, purifica tutto, mortifica tutto, vivifica tutto. Egli ama nel cuore, capisce nel cervello, anima nel petto, vede negli occhi, parla nella lingua; Egli fa tutto in tutto; e allora noi viviamo, ma non noi, ma vive Gesù Cristo in noi».
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San Paolo ci indica in che cosa consiste la santità: «Poiché quelli che conobbe in antecedenza, ancora li predestinò ad essere conformi all'immagine del Figlio suo, perché sia Lui primogenito tra molti fratelli» (Rom 8, 29).
Questa conformità non è soltanto una esteriore imitazione, ma è una partecipazione del cristiano alla vita di Gesù Cristo Dio e Uomo, di Cristo-vita divina e umana; il cristiano-vita-divino-umana. Per questo siamo figli di Dio e fratelli di Gesù Cristo.
Disse Pio XII: «Lasciatevi affascinare
dall'ideale che Cristo propone: non è il più nobile
di qualsiasi altro, poiché esso invita all'intimità personale con Dio?».
Non già una concezione soggettiva della santità; non molti scrittori o scuole: una sola, ed è Gesù Cristo stesso che il Padre Celeste ci ha dato come la Via e Verità e Vita.
Partiti da Dio, Uno-Trino, che vuole introdurci nello stesso nucleo della sua vita intima, abilitandoci a riprodurre per grazia le operazioni che Egli (il Figlio di Dio) produce «in sinu Patris» per natura: per questo comunica il consorzio della natura divina. In Cristo questa comunicazione del consorzio divino e «dalla pienezza di Lui noi tutti abbiamo ricevuto grazia su grazia» (Gv 1, 16). Così Gesù Cristo è il principio universale (o vita), di quanti vivono in grazia.
Questa è la linea o via di santificazione. Nel Nuovo Testamento la santificazione è dallo Spirito Santo che arriva all'uomo mediante il Figlio di Dio incarnato: Dio riempì di grazia l'Umanità di Cristo, e l'Umanità di Cristo la passa a noi (S. Tommaso).
«Chi possiede il Figlio - secondo il Vangelo -
possiede la vita; chi non possiede il Figlio non ha vita».
Così il mistero della nostra unione con Cristo è «il dogma centrale di tutta la rivelazione». Conchiude il Mura: «Tutti i trattati di scienza sacra s'incontrano e si uniscono in questo mistero, in sintesi armoniosa e vivente».
Secondo san Paolo esso è «... quel mistero nascosto da secoli in Dio... che ora è stato rivelato ai santi di Lui...» e che egli annunzia «esortando ogni uomo, e ogni uomo ammaestrando, in tutta la sapienza, affinché ogni uomo sia perfetto in Cristo».
Paolo, con formula solennissima, lo chiama: «...mistero di Dio Padre e di Cristo Gesù», oppure: «...superna vocazione di Dio in Cristo Gesù»; tale mistero gli fu notificato «per rivelazione» ed è il «suo vangelo».
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Tesi verso il «vive in me Cristo»: con due mezzi: Scrittura ed Eucarestia.
(Seguiranno: Come leggere la Scrittura; Come ricevere la Comunione).
Sac. Giacomo Alberione