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Giacomo Alberione, SSP San Paolo - Bollettino SSP IntraText CT - Lettura del testo |
CONCLUSIONE
Felice chi vive in Cristo, in quanto Via e Verità e Vita. Porta i frutti del tralcio che riceve la linfa vitale da Gesù Cristo! Infelice chi vive separato dalla vite, cioè da Gesù Cristo: è un tralcio disseccato che viene buttato nel fuoco (Gv. 15, 1-6).
S. Paolo per esprimere l’ineffabile realtà
dell'incorporazione del cristiano alla vita divina ha coniato parole nuove,
anche se ancora inadeguate: «Siam morti con Cristo: commortui» (II Tm. 2, 11);
«Con Lui siamo stati sepolti: consepulti» (Rm. 6, 4); «Con Lui siamo
risuscitati: conresuscitati»
(Ef. 2, 6); «Con Lui siamo stati vivificati: convivificati nos in Christo» (Ef. 2, 5); «Compiantati: et complantati» (Rm. 6, 5); «Affinché viviamo con Lui: et convivemus» (II Tm. 2, 11); «E con Lui regneremo eternamente: et consedere fecit in caelestibus in Christo Iesu» (Ef. 2, 6).
Tutti gli esercizi di pietà sono mezzi per incorporarci con Cristo: confessione, esame di coscienza, meditazione, ecc. Ma il mezzo più diretto è la vita eucaristica: Messa, Comunione, Visita al Santissimo Sacramento.
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Benediciamo il Signore per il grande tesoro che è contenuto nelle nostre Costituzioni: la vita religiosa, la spiritualità, lo studio, l'apostolato, tutta la formazione si ispirano e assicurano la nostra piena configurazione al Cristo: «conformes fieri imagini Filii sui».
Vivendo in Cristo saremo, dunque, glorificati in Cristo; in Lui e per mezzo di Lui la glorificazione eterna della Santissima Trinità; in questo la felicità nostra.
(Articoli 159, 182, 229, 232, 228 delle Costituzioni)
SAC. G. ALBERIONE
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