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Giacomo Alberione, SSP San Paolo - Bollettino SSP IntraText CT - Lettura del testo |
ESAME GENERALE DELLA VITA
Serve per gli Esercizi spirituali:
1) Ciò che ho ricevuto da Dio;
2) Il fine ed i mezzi per raggiungerlo;
3) Lo stato attuale dell'anima mia.
«Nosce teipsum» è una massima già annunziata da un filosofo pagano.
Riflessioni:
a) Chi sono: un essere creato; nulla ero; ora vivo; domani scompaio dalla scena del mondo.
Dio mi ha creato per amore; Egli, che è Amore, «bonum est diffusivum sui».
Creandomi, mi ha dato un fine: la sua gloria, mediante la mia santificazione «in laudem gloriae gratiae» eterna in cielo: sarò felice nel glorificare e lodare Dio in eterno.
b) Dio mi ha assegnato una particolare vocazione, in cui salvarmi e santificarmi. Ho solo e sempre, e tanto! da ringraziare.
Mi ha dato i talenti naturali: intelligenza, volontà, sentimento, un corpo con i sensi esterni e sensi interni.
c) I talenti e le grazie soprannaturali per il fine soprannaturale: battesimo, con le virtù teologali (fede, speranza, carità); con particolarità per la missione che il Signore mi ha assegnata; poi la cresima, col dono della fortezza e lo spirito di apostolato; i sacramenti della Penitenza e dell'Eucaristia. Nascita tra cattolici, in famiglia cristiana, in buon ambiente parrocchiale e sociale: la vocazione segnata da molte circostanze; la formazione spirituale, intellettuale, apostolica, religiosa.
d) Come mi troverei se oggi mi presentassi al giudizio? «Redde rationem villicationis tuae». Inoltre la parabola dei talenti.
e) Quale lo stato dell'anima mia? Fervoroso? tiepido? cattivo? Osservo i due articoli delle Costituzioni, che stabiliscono i due fini: attendere alla perfezione religiosa; compiere il proprio apostolato?