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Giacomo Alberione, SSP San Paolo - Bollettino SSP IntraText CT - Lettura del testo |
II
LE VOCAZIONI
Per l'opera del Discepolo e del Sacerdote messi assieme, si può moltiplicare immensamente la loro unica predicazione. Non uno solo, ma entrambi applicano la mente, il cuore, la volontà, più in una parte, e l'altro in altra parte, per formare un'unità.
Il Discepolo acquista grande dignità e privilegio. Questo è conforme allo spirito del Concilio Ecumenico Vaticano II.
Il Discepolo – rispetto al laico – è persona consacrata a Dio, sulla via di speciale santificazione, in continua ascesa ogni giorno e tutta la vita apostolo: «innocens manibus et mundo corde».
Oggi gli «strumenti della comunicazione sociale» sono diventati potenza per la dottrina, per la morale, per la società: stampa, radio, ecc.: secondo il buon uso o il cattivo uso.
L'Istituto è in servizio della Chiesa, se tutti corrispondiamo alla divina grazia.
San Pietro, nella sua prima lettera, parlando ai cristiani, scrive: «Ipsi tamquam lapides vivi superaedificamini, domus spiritualis, sacerdotium sanctum, offerre spirituales hostias, acceptabiles Deo per Iesum Christum» (I Pietro, 2, 5). – «Vos autem genus electum, regale sacerdotium, gens sancta» (I Pietro, 2, 9).
Questo insegnamento si applica molto di più ai Religiosi Paolini che non ai semplici fedeli.
Il Sacerdote compie la redazione, tanto per la stampa come per il cinema, radio, televisione, dischi, ecc. Ma al Discepolo, in questi apostolati, spettano le due parti: cioè la tecnica e la diffusione.
Ogni Casa sta accorgendosi dell'insufficienza grave dei Discepoli. La tecnica progredisce ed in maggior numero i Discepoli si richiedono.
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La missione del Sacerdote redattore raggiunge il fine solamente quando, attraverso la tecnica e la propaganda, la sua parola arriva alle anime. Quanto più numerosi saranno i propagandisti, e ben preparati, in proporzione sarà il frutto.
Il redattore deve considerarsi fortunato e rallegrarsi se sono in maggior numero i propagandisti. I Sacerdoti-scrittori saranno ben accompagnati nel presentare lo scritto, se particolarmente intelligenti, e capaci nella propaganda.
È però del tutto necessario che il Discepolo abbia una formazione tecnica sufficiente ed anche abbondante; il propagandista (librerie) opererà nella misura della sua istruzione e della conoscenza del contenuto del libro.
Il Discepolo quindi conosca la sua vocazione, la sua dignità, la sua ricchezza di meriti per la vita eterna.
Sacerdoti che si scoraggiano quando sono applicati prevalentemente alla tecnica! D'altra parte il Discepolo sarà più lieto nel prendere la direzione degli apostolati suoi propri.
Chi apprezza la sua vocazione, vivrà in letizia la sua vita religiosa.
Nella ricerca delle vocazioni dei Discepoli tenere presente il pensiero: Sacerdote e Discepolo fanno assieme un unico apostolato – una parte il Sacerdote, che fa la redazione, due parti il Discepolo, tecnica e diffusione –. Le tre parti sono necessarie ed unite per compiere l'apostolato: esempio per un libro. E soltanto quando operano così, sono l'uno e l'altro apostoli paolini.
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Una domanda di massima importanza: quale percentuale di riuscite vi è in ciascuna Casa tra gli aspiranti Discepoli?
Inoltre: quali sono le spiegazioni del buono o dello scarso risultato?
La spiegazione principale e generale è nella pietà, se viva o scarsa. Se l'aspirante ha pietà vera e fervorosa, sarà egli stesso a confessare e difendere la sua vocazione, anche presso i genitori.
CONDIZIONI:
1) Reclutamento continuo, tutto l'anno, e organizzato.
2) Secondo le contingenze: esaminare se può operare in meglio il Sacerdote o il Discepolo nel reclutamento.
3) Nell'Istituto formare un ambiente di stima per i Discepoli.
4) Elevare la condizione del Discepolo, per lo studio, il trattamento, il rispetto, la partecipazione al Consiglio, secondo le Costituzioni.
5) Fedeltà alle pratiche di pietà; e quando possibile, relativamente variate.
6) Se il Sacerdote non avesse la dovuta stima del Discepolo, non si arriverebbe ai due terzi.
MEZZI DI RECLUTAMENTO
Mezzo necessario sempre, e voluto da Gesù Cristo, per il reclutamento delle vocazioni è la preghiera: «alzate lo sguardo, i campi biondeggiano di messe; la messe è molta, ma gli operai sono pochi, pregate dunque perché il Signore mandi operai alla mietitura».
Dopo l'infelice fine di Giuda, mancava uno al Collegio Apostolico; e san Pietro propose l'elezione di chi succedesse. Furono proposti due discepoli che avevano seguito costantemente Gesù Cristo. Si ricorse alla preghiera: «Tu, o Signore, che conosci i cuori di tutti, mostraci chi eleggere tra i due, perché prenda il posto di Giuda». La scelta cadde su Mattia.
1) I Discepoli professi, novizi, aspiranti possono operare tra conoscenze o amicizie, con visite o corrispondenza.
2) Giornate di preghiera in comune, e quotidiana preghiera individuale.
3) Giornate o settimane vocazionarie: visitare famiglie. associazioni di giovani, scuole, ecc.
4) In ogni Casa vi sia il Vocazionista; è vero che si sottrae un religioso ad altre mansioni, ma se ne guadagneranno molti a suo tempo per il futuro.
5) Pubblicazioni secondo la nazione: periodici, pellicole, filmine, diapositive, ecc. per far conoscere la vita del Discepolo.
6) Anche le Suore possono dare notizie ed aiuto tra la parentela, nella Parrocchia di origine, nelle visite di apostolato alle case, ecc.
7) Ritiri e brevi corsi di Esercizi spirituali; accaparrarsi i Parroci, i Maestri, i Cooperatori.
8) Tener presente che un tempo i giovani bussavano alle nostre porte, ora invece è necessario muoversi a cercarli, nelle loro case. Non solo il certificato di buona condotta ma vederli e trattenersi alquanto con loro, con la famiglia, col Parroco; farne buona scelta.
9) Eliminare le rette mensili, se è possibile; ma quando son necessarie è preferibile uguale trattamento fra studenti e discepoli.
10) Far sentire che il nostro Religioso Discepolo (laico) è molto diverso dal Religioso laico come tra i Cappuccini, Gesuiti, Benedettini, ecc.
11) Invitare i giovani a passare alcuni giorni nelle nostre Case (specialmente nelle vacanze dalla scuola), per prenderne conoscenza, sentirli, scegliere.
12) Una scelta intelligente: in primo luogo la qualità, non la quantità; cento possono valere meno di cinquanta; e cinquanta possono valere cento.
13) Perseveranza. Mai arrestarsi, finché si sarà raggiunto il numero dei due terzi di Discepolini.