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Giacomo Alberione, SSP San Paolo - Bollettino SSP IntraText CT - Lettura del testo |
CONSIDERAZIONI
La Bibbia è il Libro di Dio. Dio ne è Autore primario; l'agiografo scrisse sotto l'ispirazione dello Spirito Santo, dichiara S. Pietro: «Spiritu Sancto inspirati locuti sunt sancti Dei homines».
Dio, l'Essere infinito, perfettissimo, onnisciente, eterno, onnipotente, creatore.
Dio ha pronunziato una parola; ed ecco l'universo, che è immenso. Egli potrebbe con una parola cancellare tutto, ridurre al nulla, potrebbe invece creare altri innumerevoli mondi.
Se cercate un libro di un degno autore, è la Bibbia, Parola di Dio.
Sarebbe una gioia immensa sentire una Parola di Dio; ma la Bibbia è tutta una sua lettera scritta per l'uomo: composta di settantatré libri particolari. Quale consolazione aprire tale lettera di Dio nella solitudine, in Chiesa, nel silenzio della campagna, leggere! e Dio fa sentire qualche cosa nell'intimo dell'anima. Si sente che non è parola di uomo, ma Parola di Dio.
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La Bibbia contiene la più alta e necessaria
scienza. Contiene la storia universale. Ci dice che Dio in principio creò il
mondo, gli angeli, l'uomo; ci narra la caduta dei nostri progenitori; il
castigo, le promesse e l'attesa e la venuta del Salvatore Gesù Cristo, come Via
e Verità e Vita,
che stabilì la Chiesa a continuare la stessa sua missione e vive nei secoli, offrendo a tutti la salvezza; poi, la conclusione del tempo, a cui succede l'eternità descritta dall'Apocalisse.
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La Bibbia illumina la via della vita, in cui camminare; istruisce sulle verità da credersi, sulla morale da seguire, i mezzi di grazia per vivere. Non si tratta di un uomo sapiente, ma Dio è la stessa Sapienza infinita, che ne partecipò, secondo le necessità, per la vita eterna.
Ecco un esempio del valore della Parola divina: quando S. Agostino, giovane, si trovava nella suprema lotta interiore, sentita una misteriosa voce, tre volte ripetuta: «tolle et lege», prese in mano la Bibbia, l'aprì a caso, e trovò le parole: «Nox praecessit, dies autem appropinquavit. Abiiciamus ergo opera tenebrarum; et induamur arma lucis. Sicut in die honeste ambulemus, non in comessationibus et ebrietatibus, non in cubilibus et impudicitiis, non in contentione et aemulatione, sed induimini Dominum Iesum Christum; et carnis curam ne feceritis in desideriis» (Rm. XIII, 12-14).
Si convertì, fu Vescovo, molto scrisse, si santificò.
Sant'Agostino ama chiamare la Parola di Dio «Mysterium magnum». Per illustrare la natura, l'efficacia e la virtù della Parola di Dio il grande Dottore della Chiesa usa varie immagini e similitudini. Egli chiama la Parola di Dio: «Cibo e pane» delle anime, «Luce» che illumina tutto l'universo, «Acqua pura» offerta dal Buon Pastore alle pecorelle, «Pioggia e nube» venienti dal cielo.
O si legge la Bibbia, o si ascolta chi l'ha letta nei catechismi, istruzioni, predicazioni, secondo Gesù Cristo ha stabilito: «andate ed insegnate». La Chiesa ci dà l'insegnamento ordinario e anche straordinario.
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È gran pena pensare di un cristiano che, potendolo, non abbia letto la Bibbia! Maggior pena se il Sacerdote o il Religioso non leggesse la Bibbia! Ma pena massima se i Paolini e le Paoline che, stampano e diffondono la Bibbia, non la leggessero essi stessi!
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Per una lettura completa:
- una Bibbia piena di catechismo e liturgia;
- un catechismo pieno di Bibbia e liturgia;
- una liturgia piena56 di catechismo e di Bibbia.
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Il commento alla Bibbia ha due scopi, che
si devono tener presenti: far capire il testo, interpretato secondo il pensiero della Chiesa; rendere pratico l'insegnamento del testo.
Dovendosi dare la Bibbia a tutti gli uomini, i commenti dovranno proporzionarsi alla mentalità e ai bisogni delle varie classi di persone, spesso diverse per cultura.
Dottrina
Il cristianesimo è insieme dottrina, morale, culto, come risulta dalla Bibbia.
Il Nuovo Testamento è stato arricchito di verità e insegnamenti datici da Gesù Cristo e insegnati dalla Chiesa. Nel «Credo apostolico» e nel «Credo della Messa» viene professata la prima verità, «il Padre Creatore»; seguono tutti gli articoli insegnati dal Nuovo Testamento.
Morale
Nel Nuovo Testamento conosciamo i grandi perfezionamenti per la vita cristiana rispetto all'Antico Testamento. Sono gli esempi e gli insegnamenti del Maestro Divino: le otto beatitudini predicate, ad esempio. Gesù Cristo stesso ha messo a confronto tra i due Testamenti: «Avete udito che amiate gli amici e odiate i nemici; ma io vi dico: amate chi vi odia». E Gesù Cristo morì anche per i crocifissori.
Culto
Nell'antico tempo: la preghiera e il sacrificio secondo il Vecchio Testamento; ad ogni passo si parla dell'orazione; e molte preghiere sono inserite, riportate, esaudite; tra i libri domina il libro dei Salmi, che è tutto una preghiera, che è parte principale del Nostro Breviario.
Il sacrificio di tutti i tempi, Abele, Abramo, Melchisedech; tantissimi i sacrifici in occasioni, in solennità, con offerte: particolarmente l'agnello pasquale.
Nel Nuovo Testamento il sacrificio è unico perché d'infinito valore, Gesù Crocifisso; ed è il medesimo che si rinnova sugli altari ogni giorno, in ogni luogo.
Istituiti i sette sacramenti per comunicare la grazia; seguendo il Vangelo la Chiesa ha costruita l'attuale liturgia; come risulta dal Messale, Rituale, Breviario, Pontificale.
Il Vecchio Testamento è indispensabile per comprendere il Nuovo; e questo Nuovo Testamento ne è il frutto e la realizzazione. Il Vecchio genera il Nuovo; la Liturgia lo mostra associandovi l'uno e l'altro; e per capire pienamente il Nuovo, vedere il Vecchio. Non sono due piante, ma l'unico seme, come unica è la Rivelazione; la pianta viva è cresciuta e arrivò a fruttificare nel Nuovo.
Il popolo
di Dio di oggi (la Chiesa) di fronte al popolo
di Dio (ebreo) è immensamente
superiore. Il popolo di Dio ebreo era contenuto in una piccola terra e ad una piccola popolazione; il popolo di Dio oggi è destinato a tutta l'umanità, a tutta la terra: «docete omnes gentes». Il popolo (ebreo) di Dio, limitato nel tempo; il popolo (cristiano) di Dio vivrà fino al termine dei secoli.
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Frutti incalcolabili della lettura del Libro sacro: la Bibbia ha formato lo spirito della nuova era, che si chiama oggi «la civiltà cristiana». Sono milioni e milioni di uomini di tutti i secoli che hanno diradato le tenebre dell'errore, accese in moltitudini di anime le fiamme del più puro cuore e dei maggiori gloriosi eroismi; esse che hanno riempite e riempiono sempre più il Paradiso di anime beate.
S'intende una lettura fatta secondo le buone disposizioni; se ne ha un vantaggio insostituibile; o almeno si apprende dalla bocca di coloro che ne hanno il mandato, i ministri di Dio.
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Lo spirito che anima la Bibbia: è necessario considerare nella Bibbia lo spirito che tutta la penetra e vivifica il lettore. È stato scritto dal Can. Chiesa, nel libro «La chiave della Bibbia», approvato dalle più alte autorità: «La Bibbia è il grande sacramento del Verbo di Dio. Sotto la Bibbia arde il fuoco divino dello Spirito Santo; come sotto le specie sacramentali vive e palpita la Persona divina di Gesù. E come chi riceve l'ostia santa prende un nutrimento celeste di virtù incomparabile, così chi si pasce della parola della Bibbia sente accendersi nell'anima un fuoco divino di ineffabile attività, che penetra l'anima e la rinnova spiritualmente, come attraverso le creature sensibili penetra nell'intelletto l'idea, e nelle parole di una madre amorosa si trasfonde nell'animo del figlio il suo amore; così le parole della Bibbia, passando attraverso gli occhi, riempiono la mente di luce divina e accendono lo spirito di santo amore.
Chi mangia del Pane della vita vivrà in eterno, e chi si nutre della parola della Bibbia, con le debite disposizioni, si riempie di Spirito Santo. L'uomo è ciò che legge. Tanto più che lo spirito che penetra la Bibbia non è come un libro umano, spirito finito e mutevole. Lo Spirito Santo, invece, è Dio; Dio che tutto conosce e che sapeva fin d'allora chi erano coloro che la avrebbero letta, e scrisse per mezzo degli agiografi parole d'infinita sapienza, e di eterno valore. Parole che Egli attualmente anima e vivifica della sua virtù, come se fossero scritte in questo momento per ciascuno di noi.
Come sono spiritualmente fini e delicate quelle anime che si nutrono abitualmente della sacra Scrittura!
Quanto lume d'intelligenza in loro! quale intimo conoscimento del cuore umano! quale placida ed amorosa rassegnazione alle disposizioni della volontà divina; quale dolce fiducia nella Provvidenza di Dio; quanta prudenza nelle loro azioni, quanta fortezza nel sopportare le avversità della vita; in una parola, quale superiorità sul livello comune degli altri uomini!
Si vede che la Bibbia non è come gli altri libri. In questi vi possono essere delle cose e anche dei ragionamenti e delle idee; ma nella Bibbia c'è la vita, un mare di vita, cioè la pienezza senza limiti della vita divina».
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