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Giacomo Alberione, SSP San Paolo - Bollettino SSP IntraText CT - Lettura del testo |
AD PERPETUAM REI MEMORIAM
«La Pia Società San Paolo, il cui fine è di diffondere e incrementare la vita e la dottrina cattolica, mediante la stampa e altri mezzi moderni, già da tempo, allo scopo di aiutare l'apostolato della stampa e la propaganda di libri, riviste e simili edizioni, fondò l'Unione dei Cooperatori, tra i quali è stato scelto un gruppo che doveva dedicarsi in modo particolare a promuovere ogni iniziativa biblica.
La Pia Unione dei Cooperatori si è diffusa in varie Diocesi d'Italia e di altre Nazioni, e nel 1931 ne fu trasferita la sede da Alba a Roma dove lo stesso anno ne furono approvati ufficialmente gli Statuti dall'ora Em.mo Cardinale Vicario dell'Urbe.
Lo stesso fecero altri Vescovi nelle rispettive
Diocesi. Affinché questa Società potesse maggiormente estendersi
e i soci delle varie Unioni costituite nelle diverse Diocesi si sentissero più strettamente uniti fra di loro, il diletto figlio Giacomo Alberione, Superiore Generale della Pia Società San Paolo, ha presentato a Noi umili suppliche perché conferissimo alla suddetta Società il nome e il diritto di Unione Primaria. Accettando con animo lieto queste suppliche, corroborate dalle commendatizie dello stesso Em.mo Porporato, Vescovo di Ostia Porto e S. Rufina, Noi, consultata la Sacra Congregazione del Concilio, in vigore di questo Breve, con la Nostra Apostolica Autorità, in modo definitivo eleviamo alla dignità di Unione Primaria la Pia Unione detta «Società Biblica Cattolica» e ai suoi Superiori attuali e futuri a norma del Codice di Diritto Canonico, accordiamo la facoltà di aggregare legittimamente tutte e singole le Pie Unioni che, con lo stesso titolo e lo stesso fine, sono già costituite e saranno erette in futuro in qualsiasi parte del mondo, e di comunicare ad esse tutte le Indulgenze e favori spirituali concessi o da concedersi da questa Sede Apostolica alla medesima Unione Primaria. Nonostante qualunque cosa in contrario».
S. Pio X in una lettera al Card. Cassetta (1907): «Essere cosa tra tutte le più utili e più adatta ai tempi», contribuendo essa non poco a «sfatare i pregiudizi che la Chiesa si opponga alla lettura delle Sacre Scritture in lingua volgare o vi metta ostacolo».
Benedetto XV, nell'Enciclica Spiritus Paraclitus esorta «tutti i fedeli e soprattutto i chierici alla venerazione delle Sacre Scritture, congiunta con la pia lettura e l'assidua meditazione», e avverte: «in quelle pagine si deve cercare il cibo che la vita dello spirito fa crescere verso la perfezione».
Lo stesso Papa fondò il Pontificio Istituto Biblico, il quale volle che fosse «fornito di scuole superiori e di ogni attrezzatura biblica» e ne prescrive il funzionamento, e le regole, dichiarando eseguire per tale guisa «il salutare fruttuoso proposito di Leone XIII».
Pio XII lodò l'operato della Società S. Girolamo, che fa più larga propaganda dei Vangeli e degli Atti degli Apostoli «sicché che non vi sia ormai famiglia cristiana che non ne sia priva e tutti prendono l'abitudine a meditare ogni giorno».
NOTE
1) In tutte le nostre Chiese e Cappelle sia esposta la Bibbia aperta.
2) È uso nelle nostre scuole, all'inizio della lezione, che si leggano almeno due versetti della Bibbia.
3) Per la maggior diffusione della Bibbia, il prezzo-offerta si riduca in modo da essere più accessibile per tutto il popolo.
4) Prima di leggere la Bibbia ai nostri Aspiranti si dia una nozione delle tre Encicliche sopra la Bibbia: da Leone XIII, Benedetto XV e Pio XII.