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Giacomo Alberione, SSP
San Paolo - Bollettino SSP

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LETTERA AI ROMANI

          La lettera fu scritta nell'anno 57. Arrivò a Roma tre anni prima che San Paolo vi giungesse incatenato.

          Il senso riassuntivo è in queste brevi parole: «La redenzione cristiana è necessaria a tutti, è offerta a tutti, senza alcuna distinzione tra ebrei e pagani».

          1) Tutti gli uomini, Gentili e Giudei, erano peccatori: i Gentili violavano le leggi della natura; i Giudei trasgredivano la Legge Mosaica.

          2) Cristo espiò i peccati degli uni e degli altri, portando la vita della grazia a tutti. I battezzati in Cristo sono purificati dal peccato. La legge mosaica fu abrogata dalla fede in Cristo.

          Col dono della fede e con il dono della grazia divina tutti possono praticare le virtù cristiane; la nuova vita prepara al gaudio eterno.

          3) Il Vangelo è offerto a tutta l'umanità; ma i più dei Giudei lo rifiutarono; San Paolo esortava i Romani ad accogliere la Redenzione.

          Tutti erano stati disobbedienti, ma Gesù Cristo offrì a tutti la salvezza. Anche i Giudei si salveranno alla fine dei tempi.

          4) La parte morale, dal capitolo XII al XV compreso.

          Insiste che i Romani, secondo la fede, vivano santamente nello spirito e nel corpo; pratichino la carità, stiano sottomessi alla legittima autorità.

          Scuotersi dalla tiepidezza; vincere la sensualità; vivere secondo l'esempio di Gesù Cristo; i forti sostengano i deboli.

          Saluta e chiede preghiere; e si propone di visitare i Romani.

          Conclude: «A quel Dio poi che può rendervi fermi nel mio Vangelo e nella predicazione di Gesù Cristo, secondo la rivelazione del mistero che restò nascosto per secoli e secoli, e che ora è stato svelato e fatto conoscere a tutti i popoli, per mezzo della Scrittura dei profeti, in conformità al comando da lui dato, per ottenere l'obbedienza alla fede, a questo Dio, dico, solo sapiente, sia onore e gloria per mezzo di Gesù Cristo, nei secoli dei secoli. Amen».

          Alcuni con ragione chiamano questa sublime Lettera «il Vangelo secondo San Paolo». Questo dev'essere preso nel senso giusto.

 




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