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Giacomo Alberione, SSP San Paolo - Bollettino SSP IntraText CT - Lettura del testo |
LETTERA AI GALATI
San Paolo aveva evangelizzato la Galazia nel suo primo e secondo viaggio apostolico. Ebbe molto frutto nella sua attività; i Galati avevano corrisposto generosamente.
Ma altri, subentrati, avevano diffuso idee giudaizzanti, insegnando l'obbligo di osservare la legge ebraica, insieme al Vangelo.
L'Apostolo ha scritto la lettera per richiamarli sulla via sicura.
A parte il prologo e l'epilogo, nella lettera San Paolo fa l'apologia del suo apostolato, lo conferma e lo raccomanda per la salvezza eterna. Seguono avvisi ed esortazioni ad evitare il male.
In questa lettera San Paolo dimostra tutto il suo forte carattere: rimprovera la incostanza dei Galati e prova che la sua dottrina è quella degli Apostoli.
Egli aveva ricevuto il Vangelo da Gesù Cristo stesso; ed era stato approvato nel Concilio di Gerusalemme dagli Apostoli.
Con chiarezza S. Paolo corresse Pietro stesso, che contraddiceva il suo insegnamento nella pratica, cedendo troppo al timore di scandalizzare i Giudei.
In Gesù Cristo non ha valore essere stato ebreo o pagano, ma soltanto la fede operante in carità. Amarsi vicendevolmente, «ama il prossimo come te stesso».
Evitare le opere della carne; invece seguire le opere e i frutti dello Spirito Santo. Ognuno esamini se stesso, non gli altri. Ognuno mieterà ciò che semina.
Siate la nuova creatura (il cristiano).
La legge mosaica preparò la via a Cristo, e Cristo vi ha sostituito la fede della Chiesa ed i Sacramenti, partendo dal Battesimo.
I Galati siano così liberi dalla Legge; come egli stesso si è liberato dalle pratiche mosaiche; ed egli invita loro ad imitarlo.
Chiude: «La grazia del Signore sia col vostro spirito, o fratelli».