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Giacomo Alberione, SSP
San Paolo - Bollettino SSP

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SECONDA LETTERA AI TESSALONICESI

          Alcuni Tessalonicesi non avevano compreso bene la prima lettera: pensando che fosse imminente la fine del mondo, concludevano di non più lavorare, stando in ozio.

          San Paolo spiega il suo pensiero in questa seconda lettera: Due segni dovranno precedere il ritorno di Gesù Cristo: prima l'apostasia generale dei popoli cristiani; poi l'apparire del figlio di perdizione nell'Anticristo che non riconoscerà alcun Dio e pretenderà onori divini. Loda ed esorta a continuare la vita conforme al Vangelo; a seguire il lavoro pacifico per tutti; a separarsi da coloro che non obbediscono.

          S. Paolo ricorda loro che a Tessalonica «abbiamo lavorato giorno e notte per non essere a carico di altri».

          Chiude la lettera: «Il saluto è di mio pugno, di me Paolo; è il segno che distingue la mia lettera».

 




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