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Giacomo Alberione, SSP
San Paolo - Bollettino SSP

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vocazioni adulte


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          Il fenomeno di questo secolo è quello delle Vocazioni Adulte: esse non sono più delle eccezioni. Raggiunta la maturità, o anche alle volte una posizione, molti giovani prendono coscienza di sé e di ciò che vale di più, delle proprie esigenze profonde e delle necessità del mondo attuale.

* * *

          La casa di Albano (per le vocazioni adulte al sacerdozio) come quella di Roma (vocazioni adulte per i Discepoli) danno buone speranze. Arrivano molte domande, che vanno bene esaminate per i necessari accertamenti presso la famiglia del giovane e presso il Parroco.

          Tutte le case e tutti i membri della Famiglia Paolina sono interessati a lavorare per le vocazioni adulte.

          Pubblichiamo a titolo informativo quanto già si pubblica periodicamente su «Vita Pastorale».

 

          Per i giovani che entrano per diventare Sacerdoti:

 

          *La Pia Società San Paolo da sette anni ha aperto ad Albano Laziale (Via Castro Partico, 21), un Vocazionario per le Vocazioni Adulte, tra i 18 e i 28 anni.

 

          Condizioni per l’accettazione:

 

          *I giovani Aspiranti devono essere di buona famiglia, di sana costituzione, di carattere equilibrato, di vita cristiana esemplare, amanti della ritiratezza e dello studio, inclinati a una vita di ministero e di apostolato, sempre che siano fermi riguardo alla castità.

 

          *Devono essere in possesso di un titolo di studio. Il giovane verrà assegnato a uno dei corsi secondo gli studi fatti prima dell’entrata.

 

          *Dai documenti deve risultare la tendenza allo stato religioso-sacerdotale; e, da parte dei genitori, la garanzia della libertà per lo stato a cui il giovane aspira.

 

          *Devono essere esenti da impedimenti canonici (natali illegittimi, difetti fisici, famiglia irregolare, ecc.).

 

          *Saranno individualmente avviati a portare il Vangelo e il sapere cristiano agli uomini di oggi con la stampa, cine, radio, televisione e dischi.

 


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          Per i giovani che entrano per diventare Discepoli del Divin Maestro:

 

          *Molti giovani desiderano consacrarsi al Signore in una forma diversa dal Sacerdozio, e intendono mettere le proprie energie al servizio dell’Apostolato.

 

          *È stato aperto per loro un vocazionario apposito: esso accoglie giovani dai 18 ai 28 anni, che intendano far parte della Pia Società San Paolo come «Discepoli del Divin Maestro». Emetteranno, col tempo, i voti religiosi e vivranno in comunità con i confratelli Sacerdoti.

 

          *Il loro apostolato consisterà nell’uso degli strumenti di comunicazione sociale propri della Congregazione paolina. Saranno tecnici della stampa e della fotografia, della produzione discografica e filmica, della diffusione. (Sono essi che attualmente stampano e confezionano Bibbie, Catechismi, libri di formazione, ecc., e varie riviste come «Famiglia Cristiana», «Il Giornalino», «La Madre di Dio», «La Domenica», «Cooperatore», «Vita Pastorale», «Crociata Missionaria»).

* * *

          Da molte case ricevo lettere che approvano il lavoro che si fa in Italia per questi giovani e si desidera fare altrettanto all’estero. Un buon lavoro in questo campo si è fatto in Brasile. Si spera in meglio anche in Inghilterra, Stati Uniti, Canadà, Filippine, Argentina, ecc.

 

          Mio consiglio: sfruttare i seguenti punti:

 

          1)Volantini illustrati;

          2) Occupare sempre una pagina del periodico indirizzato al Clero (Vita Pastorale, dove si stampa);

          3) Parlarne a voce ai Parroci;

          4) Tenere corsi di Esercizi due o tre volte all’anno, in apposite località;

          5) Tutti i vocazionisti prendano a cuore questo lavoro;

          6) Lavorare a mezzo delle nostre Librerie e Agenzie, Cooperatori, Istituti secolari, ecc.

          7) Mirare ai giovani di Azione Cattolica, agli studenti (Universitari, Liceisti, degli istituti magistrali, professionali, tecnici industriali ecc.), ai militari; operai, agricoltori, negozianti, contadini.

          8) È necessario, prima di decidere definitivamente, che l’Istituto conosca l’aspirante e l’aspirante conosca l’istituto. Per questo è bene che l’aspirante visiti l’Istituto, e il vocazionista visiti la famiglia e il Parroco.

          Sac. G. Alberione




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