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Giacomo Alberione, SSP
San Paolo - Bollettino SSP

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Il nostro apostolato

          Il Signore ha voluto la nostra Congregazione per far conoscere Gesù Cristo nella sua dottrina, nella sua morale, nei mezzi di salute e di grazia agli uomini del nostro tempo con i mezzi del nostro tempo. Così deve avvenire oggi, e così dovrà avvenire per tutto il tempo che il Signore vorrà benedire il nostro servizio.

          I mezzi oggi sono questi: la stampa, il cinema, la radio, i dischi, la televisione, ecc. Secondo i tempi, dunque, secondo la possibilità, secondo le attitudini personali.

          In moltissimi documenti della Chiesa si era parlato del nostro apostolato, sia occasionalmente che espressamente. Il Concilio Vaticano II ne ha trattato per esteso, parlando, discutendo e approvando i mezzi della comunicazione sociale. Il nostro apostolato è stato perciò approvato, lodato e stabilito come dovere per tutta la Chiesa, secondo le diverse condizioni.

          L’attività paolina è dichiarata apostolato accanto alla predicazione, circondata d’alta stima dinanzi alla Chiesa e al mondo. L’attuale progresso della stampa, del cinema, della radio, della televisione è conforme ai disegni di Dio. Però, non conforme ai disegni di Dio l’abuso che di essi se ne fa mettendoli al servizio del male: contro di lui e contro Gesù Cristo.

 


- 4 c 2 -


          Il Signore ci ha chiamati all’apostolato dei mezzi della comunicazione sociale affinché compiamo questa missione non solo con dedizione, ma con l’avvedutezza e prudenza.

          L’apostolato nostro richiede la scienza. Prima la scienza comune, poi la scienza dei mezzi di comunicazione: quindi dobbiamo arrivare alla redazione non soltanto dei libri e dei periodici, ma anche degli altri campi del nostro apostolato, come la preparazione delle pellicole, dei programmi per la Radio, la TV, il disco, ecc.

          Il Signore, però, soprattutto ci chiede che ad usare questi mezzi ci sia un gruppo di santi e che non si facciano peccati. Accanto alla potenza di questi mezzi e accanto alla potenza di quelli che fanno meglio di noi e magari al servizio del male, non dobbiamo dimenticare che c’è la potenza di Dio. Sì, perché se siamo piccoli, consideriamo che anche David è andato a combattere Golia e che le armi fra i due erano sproporzionate! Golia era armato da capo a piedi e David, invece, possedeva solo una fionda con pochi sassi . «Tu vieni a me con la potenza delle tue armi. Io vengo a te invece nel nome del Signore». E chi ha vinto? Lo sappiamo bene, ha vinto David, perché la potenza di Dio era con lui.

          Sac. G. Alberione

 

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