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Giacomo Alberione, SSP San Paolo - Bollettino SSP IntraText CT - Lettura del testo |
Perché il Rosario ha tanto potere?
Prego offrire il Rosario di Maggio alla nostra Madre, Maestra e Regina degli Apostoli per il buon lavoro del Capitolo, per il suo felice esito, a gloria di Dio, a bene della Congregazione.
Il Rosario, tra le pratiche di pietà del cristiano, è al terzo posto, come si è espresso Giovanni XXIII: «Il Rosario come esercizio di cristiana devozione tra i fedeli di vita latina (che sono notevole porzione della famiglia cattolica), prende posto per gli ecclesiastici dopo la santa Messa e il Breviario; e per i laici dopo la partecipazione ai sacramenti (confessione e Comunione). Essa è forma devota di unione con Dio, e sempre di alta elevazione spirituale»
Il Rosario istruisce e vivifica la fede.
Il Rosario è guida alla vita cristiana.
Il Rosario ottiene grazie spirituali e materiali per l’individuo, la società e l’intera umanità.
Papa Giovanni XXIII ha scritto: «La vera sostanza del Rosario ben meditato è costituita da un triplice elemento, che dà alla espressione vocale unità e coesione, discoprendo in vivace successione gli episodi che associano la vita di Gesù e di Maria, in riferimento alle varie condizioni delle anime oranti e alle aspirazioni della Chiesa universale».
«Per ogni decina di “Ave Maria”, ecco un quadro, e per ogni quadro un triplice accento, che è al tempo stesso: “contemplazione mistica”, “riflessione intima e intenzione pia”».
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L’ignoranza delle verità della fede è estesa in tutte le classi sociali. E senza la fede non può esservi salvezza.