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Giacomo Alberione, SSP San Paolo - Bollettino SSP IntraText CT - Lettura del testo |
C. IL ROSARIO OTTIENE GRAZIE SPIRITUALI E MATERIALI PER L’INDIVIDUO, LA SOCIETÀ E L’INTERA UMANITÀ
San Bernardo ha scritto: «Così volle il Signore che ogni grazia passi attraverso Maria». In qualsiasi necessità, sempre e dappertutto, si può ricorrere al Rosario. Il Rosario è una supplica universale: delle singole anime, delle comunità della Chiesa e dell’intera umanità. L’anima non si sente sola, ma membro di un coro universale.
Giovanni XXIII ha detto: «La Chiesa... vive tra le asprezze, le avversità e le tempeste di un disordine sociale che si svolge sovente in minaccia paurosa. Ma i suoi sguardi sono fissi e le energie della natura e della grazia sempre protese verso il supremo destino delle eterne finalità».
Il «Pater» è la preghiera divina insegnata da Gesù Cristo; l’«Ave Maria» è composta di parole tratte dalla sacra Scrittura e dalla Chiesa; il «Gloria Patri» è adorazione e lode alla SS. Trinità.
In particolare:
I – Un grande ringraziamento per il più felice giorno dell’umanità: Viene riparato il peccato e riaperto il Cielo agli uomini; si compie l’Incarnazione del Verbo. Dio abita tra noi; viene esaltata Maria a vera Madre di Dio.
II – Sull’esempio della Vergine che servì tre mesi la cugina S. Elisabetta; chiedere a Maria la carità verso il prossimo; vivere in comunità familiare. Fiducia in Maria Madre nostra. Ella è costituita dal Padre Celeste tesoriera, mediatrice e distributrice della grazia; è stata consociata a Cristo nella Redenzione e nell’acquisto della grazia.
III – Ascoltare e unirsi al canto degli Angeli: «Gloria a Dio e pace agli uomini di buona volontà»; spiritualmente presentare i nostri omaggi a Gesù insieme ai Pastori e ai Magi; imitare Gesù Cristo nella sua povertà, umiltà, mortificazione; la nascita spirituale di Gesù Cristo in noi.
IV – La purificazione di Maria ci illumina a
vivere in santità, distacco dalle cose terrene e
purezza nei pensieri e nelle azioni. Il Bambino Gesù entra nel Tempio, ne prende possesso e sino alla consumazione dei secoli vivrà nell’Eucarestia. Conosciuta la vocazione, seguirla e viverla santamente fino al Paradiso.
V – Specchiarsi nella vita santissima della sacra Famiglia a Nazaret; chiedere che tutte le famiglie la seguano e la imitino. La vita civile e la vita cristiana sono il risultato della vita familiare: chiedere che i coniugi vivano santamente, che educhino cristianamente i figli; che i figli obbediscano e seguano gli indirizzi dei genitori; questi siano di buon esempio, amino i figli con paterna cura; e i figli ricambino i genitori con l’affetto, portino consolazione, secondo necessità, li aiutino; da tutti in famiglia si preghi e si frequenti la Chiesa.
Risulta che il Rosario è preghiera completa: ogni mistero è luce, è guida e soccorso della divina grazia.
Così si spiega il grande potere del Rosario. La storia ne documenta i grandi frutti.
Conclusione di Giovanni XXIII: «Ci è permesso aggiungere che le trasformazioni moderne, sopravvenute in ogni settore dell’umana convivenza, le invenzioni scientifiche, lo stesso perfezionamento dell’organizzazione del lavoro, conducendo l’uomo a misurare con maggior ampiezza di sguardo e penetrazione... vengono destando nuove sensibilità, anche circa le funzioni e le forme della preghiera cristiana. Ogni anima che prega non si sente più sola, ma avverte, più e meglio che per il passato, di appartenere a tutto un corso sociale, di cui partecipa la responsabilità, gode dei vantaggi... È la folla che prega, comunità di supplicazioni per tutta la fraternità umana, religiosa e civile».